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Hacker russi contro l’Aeronautica militare

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Non solo gli Stati Uniti nel mirino degli hacker. A giugno dello scorso anno un collettivo di pirati informatici, probabilmente russi, è entrato nei server dell’Aeronautica militare, gli stessi che conservano i segreti degli F35.

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Dovrebbe trattarsi della stessa crew, Apt28, che dall’ottobre 2014 al maggio 2015, riuscì a rubare flussi di notizie riservate dai server del ministero della Difesa.

E potrebbero essere gli stessi, che hanno hackerato anche il server del partito democratico durante le elezioni presidenziali americane e reso noti i nomi degli atleti occidentali che hanno gareggiato alle Olimpiadi di Rio con sostanze dopanti grazie a esenzioni terapeutiche.

Tuttavia il ‘muro’ informatico a tutela dell’attività dell’Aeronautica ha funzionato, anzi quel tentativo è stato a sua volta ‘attenzionato’, come si dice in gergo burocratico-militare.

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E’ la precisazione arrivata da ambienti della forza armata azzurra dopo quanto pubblicato oggi da Repubblica circa il tentativo di cyberattacco. Inoltre secondo quanto rivelato all’Agi: “Il tentativo di intrusione ha riguardato un sito di posta elettronica non classificato, quindi non riferito a materiale sensibile. E’ stato seguito, tenuto d’occhio, verificato che effettivamente si trattava di un attacco e non di una semplice ipotesi, e tramite le nostre contromisure è stato fatto in modo che non andasse a buon fine”.  Come dichiarato dal presidente della commissione Difesa al Senato, Nicola Latorre: “I vertici militari per fortuna ci assicurano che la parte più sensibile delle informazioni, quella classificata, non è stata toccata. Ci saranno altri attacchi, dobbiamo aggiornarci e investire parecchio nella cybersecurity”.

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