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Scaricati 100 milioni di Green Pass, code nelle farmacie

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Con l’accelerazione degli ultimi giorni i Green pass scaricati hanno superato quota 100 milioni. In questo fine settimana sono state segnalate code in farmacia e presso gli hub sanitari in varie città d’Italia. Il boom è stato proprio tra venerdì 14 e sabato 16 in cui risultano infatti scaricati ben 2 milioni e mezzo certificati verdi.

Il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ai microfoni di Radio Cusano Campus ha spiegato: “La Settimana scorsa avevamo già anticipato che con un numero così elevato di lavoratori senza vaccino (3,8 milioni), non era possibile soddisfare la domanda dei tamponi, nonostante lo sforzo enorme delle farmacie. E’ evidente che data la quantità di persone e la frequenza, senza un adeguato potenziamento, non si è in grado di garantire questo tipo di servizio. Le prime dosi di vaccino sono aumentate negli ultimi giorni, bisognerà vedere quanti altri si convinceranno sull’effettuare il vaccino”.

In merito all’andamento della campagna vaccinale Cartabellotta ha aggiunto che nella popolazione vaccinabile l’obiettivo di arrivare al 90% è realistico, ma pensa che sia difficile andare oltre a quella percentuale senza introdurre l’obbligo. “Tutte le persone indecise credo si stiano convincendo, poi c’è uno zoccolo duro stimabile al 10% su cui è molto difficile intervenire in assenza di un obbligo vaccinale”.

Andrea Crisanti alla Stampa dice: “Così come in Gran Bretagna, l’immunità calerà anche in Italia ed è dunque necessaria per tutti la terza dose di vaccino. Studi solidi dimostrano che dopo sei mesi la protezione contro l’infezione cala dal 95% al 40% e contro la malattia grave dal 90% al 65%. Il richiamo è il completamento della protezione. Non sappiamo quanto duri, ma in altre vaccinazioni vale per anni. Certo pone ulteriori problemi sociali interni ed etici rispetto al terzo mondo, anche se dubito che questi vaccini siano utilizzabili nei Paesi svantaggiati. Il picco della campagna vaccinale è stato tra aprile e luglio, dunque da novembre a febbraio potremmo avere problemi. Per questo serve la terza dose”.

Crisanti commenta infine l’ultimo rapporto Aifa secondo il quale su oltre 84 milioni di dosi somministrate meno dello 0,02% ha avuto effetti collaterali gravi, spesso risoltisi, e 16 sono stati i decessi correlabili: “Numeri bassissimi che testimoniano la sicurezza dei vaccini, che non possono essere considerati sperimentali dopo miliardi di dosi, mentre le cure sono palliative ed empiriche, tanto che si muore ancora di Covid. I vaccini evitano malattia grave, ospedalizzazione e morte”.

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