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A 65 anni dal “no” di Rosa Parks: l’inizio della battaglia non violenta per i diritti civili degli afroamericani

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Era il 1º dicembre del 1955, a Montgomery, Rosa Parks stava tornando a casa in autobus dal suo lavoro di sarta in un grande magazzino. Non trovando posti liberi, occupò il primo posto dietro all’area riservata ai bianchi, nel settore dei posti accessibili sia ai bianchi che ai neri con l’obbligo per i neri di cedere il posto qualora fosse salito un bianco. Dopo tre fermate, l’autista del mezzo le chiese di alzarsi e spostarsi in fondo all’automezzo per cedere il posto ad un passeggero bianco salito dopo di lei. Rosa, mantenendo un atteggiamento calmo, sommesso e dignitoso, rifiutò di muoversi e di lasciare il suo posto. Il conducente fermò il veicolo e chiamò due agenti di polizia per risolvere la questione: la Parks venne arrestata e incarcerata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine che obbligavano le persone di colore a cedere il proprio posto ai bianchi nel settore comune, quando nel settore riservato ai bianchi non vi erano posti disponibili. Da allora è conosciuta come The Mother of the Civil Rights Movement (la madre del movimento dei diritti civili).

Jo Ann Robinson, presidente di un’associazione femminile afroamericana, stampò in migliaia di copie un comunicato anonimo in cui si invitava la popolazione nera a boicottare i mezzi pubblici di Montgomery il 5 dicembre, giorno del processo a Rosa. All’alba, l’attivista distribuì i volantini in scuole, negozi e chiese e in poche ore, tutta la comunità nera di Montgomery seppe del boicottaggio, tanto che Martin Luther King e gli altri leader neri decisero di non limitare la protesta a un solo giorno: bisognava procedere a oltranza, finché non fossero state accettate proposte minime come quella di poter prendere posto sui bus secondo l’ordine di salita.

La rimostranza coinvolse migliaia di persone e durò fino al 26 dicembre 1956: un totale di 381 giorni, durante i quali i tassisti neri sostennero la protesta abbassando le tariffe al livello dei biglietti dei bus. Gli eventi di Montgomery ebbero visibilità in tutto il Paese, passando alle cronache come la più importante manifestazione non violenta del movimento per i diritti civili.

Sebbene non fosse una leader del movimento per i diritti civili che si stava sviluppando nell’ultima parte degli anni cinquanta, la figura di Rosa Parks divenne un simbolo importantissimo per gli attivisti e di conseguenza, divenne malvista dagli ambienti segregazionisti bianchi contrari alla protesta nera. Ricevette numerose minacce di morte e, non riuscendo più a trovare lavoro, decise di trasferirsi a Detroit, nel Michigan, all’inizio degli anni sessanta, dove ricominciò a lavorare come sarta. Successivamente, dal 1965 al 1988 fu assunta come segretaria per il membro del Congresso John Conyers. Nel febbraio del 1987 la Parks fondò il Rosa and Raymond Parks Institute for Self Development in onore del marito Raymond Parks. Nel 1999 ottenne la Medaglia d’oro del Congresso. È morta per cause naturali a Detroit il 24 ottobre 2005, all’età di 92 anni.

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