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A qualche settimana dalla strage di Parigi, la Roma musulmana grida: “Not in my name”

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Sono passate alcune settimane dall’orrore avvenuto a Parigi che ha sconvolto la Francia, l’Europa e con essa il mondo intero.

Un passo indietro: Allo Stade de France, banlieue nord di Saint-Denis, è in programma alle 21.00 l’amichevole FranciaGermania. A duecento metri da Place Beauvau, il presidente François Hollande sta lasciando l’Eliseo diretto allo stadio.

Il cartellone del teatro Bataclan, al 50 di Boulevard Voltaire, ha in programma il concerto degli “Eagles of Death Metal“, gruppo garage rock californiano. Prima tappa di una tournée che deve toccare altre città della Francia. In un bistrot al centro di Parigi si sta consumando la cena ascoltando della buona musica.

Poi all’improvviso il boato, le urla, la sparatoria, ed infine, purtroppo tante persone che hanno perso la vita. 130 innocenti uccisi in sei attacchi e la vita che viene stravolta e per sempre cambiata. Tutti noi avremo scolpite le immagini di quella notte, nessuno potrà mai cancellarle.

E’ d’obbligo morale per i francesi commemorare la tragedia, da Place de la Republique dove la gente beve champagne e si tiene per mano mentre si gira intorno alla statua della Marianna, a rue de Charonne dove si accendono candele e si intonano canzoni per omaggiare i morti, Parigi è “unita” e rivendica la sua natura di città aperta e “viva“. “Paris c’est ma vie“, è stato lo slogan.

Roma e Milano hanno invece deciso di abbracciare con tutte le proprie forze la città francese.

Nella capitale, non quella italiana bensì quella musulmana, le comunità andranno in piazza, con la voglia di manifestare, di urlare a tutti coloro che lo pensano, il loro totale disprezzo e condanna per tutti quei fanatici che si dichiarano credenti usando il nome di Dio invano. Il mondo islamico senza se e senza ma ha condannato questa tragedia e questi atti di terrorismo, ha affermato il presidente dell’ Ucoii e Imam di Firenze Izzedin Elzir, che ha ribadito la necessità di questa manifestazione nazionale per dimostrare che siamo tutti uniti e per rispondere alla strage di Parigi e gridare insieme Not in my name.

La Presidente della Camera Laura Boldrini ricevendo gli organizzatori della manifestazione ha affermato: “È importante che le istituzioni sostengano questa presa di posizione chiara e forte da parte della comunità musulmana perchè questo aiuta la convivenza“.

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