30/05/2023

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Addio a Pelè, il calcio perde il suo re

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Era il calcio. Era il re del pallone. A 82 anni Pelè esce di scena. Nessuna rovesciata questa volta, ma solo l’aggravarsi di una malattia che lo costringeva in un letto d’ospedale ormai da settimane. Era ricoverato all’Albert Einstein di Rio de Janeiro dallo scorso 29 novembre, per un ciclo di cure a cui aveva accettato di essere sottoposto dopo essere stato operato nel settembre 2021 per un tumore al colon. Aveva contratto anche il Covid. Lascia la moglie Nomi Aoki e sette figli.

La notizia della morte del campione brasiliano ha fatto subito il giro del mondo, rimbalzando sui social. Una dinamica molto simile a quella che si verificò un anno fa con la scomparsa di Diego Armando Maradona. Erano le due facce del football. Pelè però non giocò mai in Europa, preferì restare nel suo Brasile con la maglia del Santos a sfornare gol su gol, per poi chiudere la carriera negli  Usa con il Cosmos. In compenso vincerà tre mondiali, quanto basta per essere leggenda. La Fifa gli riconosce il record di reti in carriera, 1.281 in 1.363 partite; nella nazionale brasiliana ha giocato 92 gare e segnato 77 reti. La sua squadra, il Santos, ha decretato 7 giorni di lutto  e lo ricorda con un post listato a lutto con l’immagine di una corona e la scritta ‘Eterno’.

Tutto il mondo piange Pelè, il fuoriclasse con l’eterna faccia da bambino e il sorriso della curiosità. Nato povero, muore immortale. “Nel suo viaggio – è il ricordo della famiglia – Edson ha incantato il mondo con il suo genio nello sport, fermato una guerra, realizzato opere sociali in tutto il mondo e diffuso quella che più credeva essere la cura per tutti i nostri problemi: l’amore”. “Il suo messaggio oggi diventa un’eredità per le generazioni future – si legge ancora -. Amore, amore e amore, per sempre”.

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