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“Amici: l’esperienza più bella della mia vita” ART News intervista Stash, The Kolors

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Si chiamano “The Kolors” perché miscelano il funk degli anni 70/80 con la musica contemporanea, sono i nuovi idoli di giovanissime e non solo, la loro formazione è tutta al maschile provengono dalla Campania ed hanno appena vinto l’ultima edizione del talent-show in onda su Canale 5Amici”.

Stash Fiordispino (voce, chitarra, basso e synth), Daniele Mona (synth e percussioni) e Alex Fiordispino (batteria e percussioni) sono i The Kolors la nuova elettro-pop band nata nel 2010 ma salita agli onori di cronaca solo grazie alla loro partecipazione ad Amici. Eppure alle spalle questi ragazzi vantano una gavetta di tutto rispetto fatta di esibizioni live in Italia e all’estero fino ad aprire i concerti di artisti internazionali come Paolo Nutini, Gossip, Hurts e Atoms for Peace.

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Ma forse l’Italia non è ancora pronta al fenomeno The Kolors che invece, determinati a  conquistare un posto nel mondo della musica, ripongono in un biglietto per Londra una nuova speranza. Su quel volo però la band non è mai salita e in compenso si presenta ai provini di Amici , l’occasione che segna l’inizio del sogno.

I The Kolors si aggiudicano un posto fra i banchi della scuola di Amici entrando da perfetti sconosciuti ed uscendone vincitori, ma soprattutto da band rivelazione. Apprezzatissimi da pubblico e critica, il loro successo è immediato e travolgente che una volta usciti dal piccolo schermo annunciano già le tappe del tour che  attualmente li vede impegnati in giro per l’ Italia.

Siete mai stati ad un concerto dei The Kolors? Se la vostra risposta è no ci proviamo noi di ART-News a descrivere meglio quanto accade.  Centinaia di fan in attesa fuori dai cancelli per assicurarsi un posto in prima fila e vedere da vicino Stash, Alex e Daniele. Il sole,il caldo, l’attesa, nulla può contro il desiderio di sentire le canzoni dei propri beniamini cantate dal vivo . E se pur bisogna passare del tempo prima che i cancelli si aprano, quale miglior modo di intrattenersi fra una bibita e qualche foto intonando  Oh Oh Oh di Everytime e tutto il repertorio dei  The Kolors.

Finalmente quando  l’attesa è terminata e i cancelli si aprono,  ognuna di quelle fan entra con un sogno, una speranza e una voglia di vivere ogni attimo del concerto dal posto più vicino possibile alla band. I The Kolors appaiono sul palco accompagnati  da urla, grida e l’immancabile  coro dedicato a Stash “Sei bellissimo” a cui lui , con elevata umiltà risponde  “Grazie ragazzi ci state regalando un sogno” .

MILANO 15/07/2015 THE KOLORS ESTATHE' MARKET SOUND MERCATI GENERALI NELLA FOTO THE KOLORS FOTO:PRANDONI FRANCESCO
FOTO:PRANDONI FRANCESCO

Art-News non si ferma qui, ed è riuscita ad intervistare “on the road” , fra una tappa e l’altra del loro fortunatissimo tour, la voce dei The Kolors, Stash Fiordispino.

Ciao Stash, siete passati dalla casetta di Amici al tour, ma quante volte siete riusciti a tornare nella vostra di casa?

“Bella domanda, forse al momento addirittura una sola volta. Da poco abbiamo conquistato il nostro primo giorno off anche se poi, in realtà in casetta della band c’ero solo io, quindi magari ero quello più desideroso della percezione dell’esterno, ma è stato bellissimo tornare “a bomba” come diciamo noi. Ritrovarmi d’improvviso in una realtà del genere dopo essere stato chiuso due mesi e mezzo vedendo sempre le stesse persone e le stesse mura  è stata una situazione che mi ha completamente  spiazzato in positivo”.

E il giorno dopo la vittoria?

“Eravamo già su un auto che ci portava al nostro primo incontro con i fan in cui abbiamo autografato le copie di “Out”. Eravamo ad Afragola con davanti migliaia di persone che fra le mani avevano il nostro disco, è stato emozionante vedere tutte quella gente che aveva deciso di investire emotivamente in Noi”.

“Amici”: Cos’ha significato quest’esperienza per te?

“E’ stata l’esperienza più bella della mia vita seppure a tratti un po’ difficile e in particolare quando le cose da preparare erano tante ed il tempo era sempre meno. Nel programma più si andava avanti e meno cantanti erano presenti in squadra  e cosi ci si esibiva sempre più. Noi in media lo facevamo 6 -7 volte a puntata ed avevamo davvero pochi  giorni per preparare i nostri brani e le cover”.

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Parliamo anche del vostro stile e di come arrangiavate le cover.

“La cover in apparenza può sembrare assai facile ma non lo è per niente, tutt’altro. Lavorare ad un brano che non è il tuo e dimostrare ogni volta, perché noi lì avevamo un po’ il ruolo di chi sorprendeva con i propri arrangiamenti,  non è stata una passeggiata . Riuscire a stupire il pubblico ogni volta cercando di non ripetersi  e nel contempo essere anche in grado di rendere giustizia al brano ed infine metterci dentro anche del  tuo, vi sembra poca cosa?”.

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Il vostro è stato un successo travolgente,come riuscite a gestire tutta questa notorietà?

“Ad esser sinceri non è malvagio essere riconosciuti per strada e fare foto con i fan. Sicuramente quando vedi che l’interesse si sposta dalla tua musica al nome della tua fidanzata forse qui resti un po’ disorientato. A dirla tutta su quest’aspetto ci sono stato male solo per una mezz’ora poi dopo ho trovato subito una giustificazione a tutto ciò. In fondo in quel contesto le persone si affezionano non solo alla musica che fai ma anche alla persona che sei”.

Ma è vero che hai cambiato numero?

“Purtroppo si, ma ho dovuto farlo per forza perché il mio numero compariva su un sito pubblico di un locale dell’hinterland milanese e una volta uscito dalla casetta di Amici accendere quel telefono è stato qualcosa di assurdo. Messaggi, chiamate, WhatsApp e purtroppo ci saranno finiti dentro anche i messaggi di amici cari, ma ho dovuto prendere un altro numero ed usarlo esclusivamente per la vita privata, per il contatto con i fan ci pensiamo attraverso gli account di facebook e twitter”.

Su Facebook hai caricato un video che ha mandato in delirio tutte le tue fan dove eri appena uscito dalla doccia, ma quanto  ti diverte quest’aspetto?

“E’ stato divertente leggere  tutti commenti che ho scatenato ma quel video è nato davvero per caso. Ero in hotel  in accappatoio appena uscito dalla doccia e ripetevo “Everytime” , perchè spesso la arrangiamo in maniera diversa ,  quando a un tratto accendo la radio e  passa proprio  il nostro singolo, allora ho immortalato questo momento, il doppiaggio di me stesso, ma non credevo di suscitare tutto questo entusiasmo”.

MILANO 15/07/2015 THE KOLORS ESTATHE' MARKET SOUND MERCATI GENERALI NELLA FOTO THE KOLORS FOTO:PRANDONI FRANCESCO
FOTO:PRANDONI FRANCESCO

Da quando avete conquistato pubblico e critica quanti sassolini dalle scarpe vi siete tolti?
“E’ stata una vittoria, nella vittoria. E se in passato tutti abbiamo detto la classica frase “Un giorno quando diventeremo famosi e blabla…” devo dire che da quando il sogno sta prendendo forma è come se avessimo tralasciato tutte quelle sensazioni negative. La cosa che ricordo molto bene di quel periodo era il sentirmi abbattuto dall’ industria discografica, ci hanno sfiduciato sulla lingua dicendo che non saremmo stati mai visti di buon occhio poiché non cantavamo nella nostra lingua madre ma io non comprendevo queste giustificazioni. In fondo qual’ è la differenza fra noi ed altri gruppi, anche loro non madre lingua inglese ma che cantano in inglese e  per lo più famosissimi in tutto il mondo? Oppure ci hanno più volte detto che la nostra era roba alternativa avrebbe funzionato solo nei locali, mai alla radio o  in tv”.

E da qui comprate  il biglietto, non rimborsabile, per Londra.

“Esattamente ma era un volo low cost di  19.90 €  e sentivamo che era giusto così, il nostro era un bisogno di allontanarci dalla realtà che vivevamo e che non ci dava quanto credevamo di meritare. A Londra invece il nostro sogno, anche se rimaneva ancora tale,  aveva motivo di esistere e di sicuro   nessuno  ci avrebbe mai etichettato come alternative o rimproverato per la lingua”.

Prima di partecipare ad “Amici” quanto eravate scettici nei confronti dei talent?

“Per niente scettici e dirò di più, dopo il nostro periodo che io definisco il “medioevo” dei The Kolors, per indicare il periodo dei no alle nostre proposte alle case discografiche o l’auto promozione alle radio, ci siamo sempre più resi conto della potenza mediatica di programmi come Amici e la nostra attenzione fu subito rapita dalla band Dear Jack, speravamo e cercavamo un contatto per riuscire ad aprire uno dei loro concerti. Davvero non vedo il motivo di tanto scetticismo nei confronti di un programma come Amici o simili, se non per lo stare un po’ scomodo agli occhi di milioni di italiani con la tutina, ma poi ti ci abitui. Io personalmente non ho mai avuto il minimo dubbio di tentare quel casting,  è stata un’opportunità che prima dell’anno scorso non ci era mai stata data, visto che le band non erano ancora  ammesse ed ovviamente non ho mai neanche pensato di andarci da solista ,stavo costruendo un progetto con la mia band”.

I the Kolors sono entrati ad Amici con una bella gavetta alle spalle. A tal proposito cosa pensi di quest’ultima?

“Attualmente i talent possono davvero rappresentare la gavetta del futuro, basti guardare i nuovi artisti in classifica , anche gli stessi One Direction , la band internazionale del momento, sono venuti fuori grazie ad un talent. Ovviamente se parliamo di  serate fatte nei localini, alla periferia di Firenze o Milano, lavarsi nei bagni degni stessi locali, auto promuoversi in giro e procurarsi da soli i live,  i The Kolors hanno anche fatto anche quello”.

MILANO 15/07/2015 THE KOLORS ESTATHE' MARKET SOUND MERCATI GENERALI NELLA FOTO THE KOLORS FOTO:PRANDONI FRANCESCO
FOTO:PRANDONI FRANCESCO

Dalla gavetta underground ad Amici, com’è stato il passaggio?

“Quando è arrivata la telefonata per partecipare ai provini ho guardato in faccia  Daniele e gli ho detto “l’amma fa”. Inutile negare che ci siamo andati con i piedi di piombo perché sapevamo che ci stavamo interfacciando con una realtà che non ci aspettavamo accettasse la nostra musica ma Amici è stata una bella sorpresa.  Lì dentro c ‘hanno fare quello che volevamo fare e questo è in assoluto il gesto più “rock and roll” che un discografico possa fare. Figuriamoci se a farlo è una persona che  non si occupa solo di musica ma soprattutto di televisione”.

Una piccola curiosità, secondo te perché i The Kolors hanno vinto amici?

“Credo sia dipeso da più fattori. Siamo stati sicuramente un qualcosa di diverso dal punto di vista musicale che non ci si aspettava da quel format ma credo anche al fatto che molte persone si sono riviste in me, dai miei momenti no ai miei momenti di euforia nella casetta, al racconto delle mozzarelle fino alla commozione davanti alle immagini di mio nonno. E’ stato un mix di cose perché anche il lato umano ha contribuito molto e se a questo aggiungi che siamo una band con un’impronta abbastanza alternative , abbiamo messo la classica ciliegina sulla torta”.

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Carmen De Sio

c.desio@art-news.it

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