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Ancora disagi per chi viaggia in aereo: confermato lo sciopero per domenica 17 luglio

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Ancora disagi per chi viaggia in aereo. Dopo i disagi per i tanti voli cancellati la scorsa settima, domenica 17 luglio sarà la volta di un nuovo sciopero del trasporto aereo: si fermano per quattro ore (contro le 24 preannunciate), i piloti e gli assistenti di volo di Easyjet, Volotea, Ryanair e delle sue controllate, Malta Air e Crewlink. Lo stop durerà quattro ore, dalle 14 alle 18. Restano quindi garantiti i voli nelle fasce orarie 7-10 e 18-21. L’agitazione è stata proclamata dai sindacati Filt Cgil e Uiltrasporti per protestare contro la mancanza di iniziative concrete in direzione del miglioramento delle condizioni di lavoro e dell’adeguamento dei salari.

Tra le categorie che hanno deciso di aderire alla protesta ci sono anche i controllori di volo Enav. Questo potrebbe determinare profondi disagi in diversi aeroporti italiani, anche in città strategiche, come Milano. In caso dovessero incrociare le braccia, sullo stop potrebbe però scattare la precettazione. L’ipotesi è stata ventilata dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia che ha chiesto al Garante degli scioperi, Francesco Santoro Passarelli, di “adottare ogni iniziativa che ritenga opportuna, al fine di evitare disagi a un settore in ripresa. Compresa la precettazione della categoria”.

Quando può scattare la precettazione. Secondo la legge n.146 del 1990, la precettazione può scattare qualora “sussista il fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati che potrebbe essere cagionato dall’interruzione o dalla alterazione del funzionamento dei servizi pubblici di cui all’art.1, conseguente all’esercizio dello sciopero o dell’astensione collettiva da parte dei lavori autonomi, professionisti e piccoli imprenditori”.

E la protesta secondo Garavaglia penalizza l’intero Paese. Secondo il ministro, lo stop degli operatori del controllo aereo “rischia di bloccare il settore economico più dinamico che sta trainando in buona parte la crescita del Paese. Bloccare il trasporto aereo significa bloccare il Paese e danneggiare i diritti di viaggiatori e imprese”.

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