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Aperta una terza inchiesta sulla morte di Marco Pantani, avvenuta a febbraio 2004

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Nuove ipotesi sulla morte di Marco Pantani, scomparso a Rimini il 14 febbraio del 2004. Insieme a lui, la notte in cui morì, “c’erano due escort”. A sostenerlo è stata la madre Tonina Belletti durante un colloquio coi carabinieri di Rimini. La donna è stata ascoltata per oltre tre ore e mezza nell’ambito del nuovo fascicolo d’inchiesta aperto dalla Procura in merito alla morte del campione di ciclismo.

La Procura romagnola ha già archiviato due indagini, l’ultima volte del 2015, arrivando sempre alla conclusione che Pantani morì per un’overdose di farmaci e droga.

La terza inchiesta è stata aperta alla fine di novembre perchè, spiega l’avvocato di famiglia, Fiorenzo Alessi, “mamma Tonina vuole ‘mettersi il cuore in pace'”. La terza inchiesta segue a quanto dichiarato da Fabio Miradossa, uomo ritenuto spacciatore del ciclista, ascoltato dalla commissione parlamentare antimafia.

Una prima inchiesta venne aperta conseguentemente ai fatti; nel 2014 una seconda prese il via dopo un esposto-denuncia della famiglia per essere poi archiviata nel 2016 da gip Vinicio Cantarini. Nelle motivazioni di allora, il giudice scrisse che l’ipotesi dell’omicidio sostenuta dai legali della famiglia fosse una “congettura fantasiosa”.

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