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Approvato il dl sicurezza: ecco cosa contiene

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Approvato oggi al Senato il Dl Sicurezza, vediamo nel dettaglio in cosa consiste.

Trentanove articoli, suddivisi in quattro capitoli, con misure che vanno dall’abrogazione dell’istituto del permesso di soggiorno per motivi umanitari, al restringimento dell’azione degli Spar, dai trattenimenti più lunghi nei Cpr, Centri di permanenza per i rimpatri, a norme più severe per la concessione della cittadinanza. Fino all’estensione del taser (la pistola ad impulsi elettrici) e dei Daspo nelle città, e norme sulla lotta alle mafie. E’ quanto prevede il cosiddetto “decreto Salvini” su sicurezza e immigrazione votato al Senato.

All’articolo 1 si stabilisce l’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari così come era previsto dal Testo unico in materia di immigrazione del 1998. La corrispettiva tutela vale invece per permessi di soggiorno “speciali”: condizioni di salute di eccezionale gravità e situazioni contingenti di calamità naturale nel Paese di origine che impediscono temporaneamente il rientro dello straniero in condizioni di sicurezza.

Il provvedimento stabilisce anche disposizioni circa le controversie relative al rilascio dei permessi “speciali”, quanto a giudice competente e procedimento di trattazione delle impugnazioni. Si dispone che il giudice competente decidano con rito sommario di cognizione. Passa inoltre da 90 a 180 giorni il periodo massimo di trattenimento dello straniero all’interno dei Centri di permanenza per i rimpatri. Aumenta da 90 a 180 giorni anche il periodo di trattenimento dello straniero presso le strutture carcerarie, superato il quale l’immigrato può essere trattenuto presso il centro di permanenza per i rimpatri per un periodo massimo di 30 giorni.

Si stabilisce anche la costruzione di nuovi Cpr rispetto ai sei già operanti sul territorio nazionale. Con l’articolo tre si introducono due nuove ipotesi di trattenimento motivate dalla necessità di determinare o verificare l’identità o la cittadinanza dello straniero richiedente protezione internazionale. Per quanto riguarda le disposizioni in materia di rimpatri la norma stabilisce l’avvio di un programma di rimpatrio volontario assistito.

Il testo presenta poi una serie di misure sulla sicurezza pubblica: dal taser anche ai vigili urbani alla stretta sui noleggi di auto e furgoni per evitare che vengano usati dai jihadisti contro la folla, come avvenuto a Nizza, Londra e Berlino. Vengono stanziati quasi 360 milioni fino al 2025 per “contingenti e straordinarie esigenze” di polizia e vigili del fuoco “per l’acquisto e potenziamento dei sistemi informativi per il contrasto del terrorismo internazionale”, compreso il rafforzamento dei nuclei Nbcr (nucleare, biologico, chimico e radiologico). E ancora, l’utilizzo del braccialetto elettronico sarà possibile anche nei confronti degli imputati dei reati di maltrattamento in famiglia e stalking.

Infine il potenziamento dell’Agenzia per i beni confiscati. Il provvedimento estende di ulteriori 70 unità la pianta organica e individua le aziende confiscate “di rilevante interesse socio-economico” che necessitano di supporto per il proseguimento dell’attività. Viene liberalizzata anche la vendita dei beni sequestrati ai mafiosi, ampliando la platea dei possibili acquirenti. In particolare, potranno essere venduti anche a soggetti privati, superando l’obbligo di vendere i beni confiscati solo a enti pubblici, alle associazioni di categoria e alle fondazioni bancarie. I beni potranno essere ceduti al miglior offerente, con diritto di prelazione comunque riservato ai soggetti pubblici citati.

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