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Areo dirottato a Malta: i pirati si arrendono

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Ore di paura a Malta quando due persone hanno minacciato di far esplodere un aereo di linea libico, dopo averlo dirottato. A bordo dell’A320 dell’Afriqiyah Airlines  118 persone, 111 passeggeri: sette membri dell’equipaggio, 82 uomini, 28 donne e un bambino.

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Una volta atterrato l’aereo è stato circondato da militari e membri delle forze speciali maltesi.

Dopo serrate trattative intorno alle 11:30 i dirottatori decidono di liberare gli ostaggi e deporre le armi. A bordo restano il pilota e il suo secondo. In cambio del loro rilascio i due pirati chiedono asilo politico. Ma non reggono e alle 15,45 si arrendono. Lo annuncia su Twitter il primo ministro maltese Joseph Muscat che si è occupato del caso direttamente fin dai primi concitati momenti.

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L’aereo proveniva da Sebha, nel sudovest della Libia, ed era diretto a Tripoli.

Un volo interno che l’Afriqiyah Airways effettua ogni venerdì – con partenza alle 10,10 e arrivo alle 11,20 – e ogni martedì. Appena atterrato a Malta, l’aeroporto di Luqa è stato chiuso: gli attentatori dicono di avere bombe a mano. La paura è quella di un attentato di Daesh, ma Il sito Times Of Malta scrive che i dirottatori sono del gruppo libico pro-Gheddafi e  chiedono la scarcerazione di Saif al-Islam Gheddafi, uno dei figli del defunto colonnello libico. La conferma arriva solo alla fine, dopo la liberazione degli ostaggi quando uno dei dirottatori esce dal portellone del velivolo sventolando una bandiera verde della Jamahiriya, simbolo della Libia di Gheddafi.

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