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Armi: l’Italia blocca la vendita ad Arabia saudita ed Emirati Arabi Uniti

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“Con un atto di portata storica il Governo italiano, ha deciso di revocare, non solo sospendere, le autorizzazioni in corso per l’esportazione di missili e bombe d’aereo verso Arabia saudita ed Emirati Arabi Uniti“. Lo afferma la Rete italiana pace e disarmo. Secondo quanto appreso dalla Rete, “il provvedimento riguarda almeno 6 diverse autorizzazioni già sospese con decisione presa a luglio 2019”. Tra le licenze di esportazione revocate ci sarebbe anche quella che riguarda la consegna, ancor da effettuare, di oltre metà (oltre 12.700 bombe) delle 20mila bombe della Rwm Italia che l’Italia aveva venduto a Riad nel 2016.

A confermare la notizia anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sul suo profilo Facebook: “Oggi vi annuncio che il Governo ha revocato le autorizzazioni in corso per l’esportazione di missili e bombe d’aereo verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Un atto che ritenevamo doveroso, un chiaro messaggio di pace che arriva dal nostro Paese. Il rispetto dei diritti umani è un impegno per noi inderogabile. Continuiamo a lavorare seguendo la strada maestra”.

Il blocco all’esportazione di ordigni verso l’Arabia è stato deciso praticamente in concomitanza da Italia e Stati Uniti. Proprio mercoledì, infatti, l’amministrazione Biden ha sospeso “temporaneamente” la vendita di armi all’Arabia Saudita e la fornitura di caccia F-35 agli Emirati Arabi, in attesa di “riesaminare” le decisioni in materia assunte sotto la precedente amministrazione Trump.

La decisione ha segnato un ulteriore spartiacque tra il M5S e Iv. “Da pacifista, prima ancora che da sottosegretario di Stato, sono estremamente felice del percorso fatto, insieme alla società civile e al Parlamento, per bloccare una vergogna lasciataci in eredità da Matteo Renzi ai tempi del suo mandato da premier, la maxi commessa da oltre 20mila bombe all’Arabia Saudita nel 2016, proprio nel momento peggiore della guerra in Yemen”, ha scritto il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano.

Il M5s ha inoltre presentato un’interrogazione al Governo per le dichiarazioni di Matteo Renzi in occasione della cosiddetta “Davos del deserto” a Riad, dove in confronto con il principe bin Salaman avrebbe prefigurato per l’Arabia Saudita un futuro da “culla del nuovo Rinascimento”.

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