ART News

Agenzia Stampa per emittenti radiofoniche

Atalanta, Gomez: “Parlare di scudetto non è una follia. Quante litigate con Simeone”

2 min read

Gomez parla ai tifosi alla luce di quella che potrebbe essere una stagione davvero indimenticabile.

Gomez parla ai tifosi alla luce di quella che potrebbe essere una stagione davvero indimenticabile. Per certi versi già lo è: i quarti di finale di Champions, i possibili playoff scudetto e quattro gare 4 con in campionato con 7 goal all’attivo. Nessuno potrebbe sognare di più a meno che non giochi in un club già vincitore di tanti trofei. Attraverso la pagine “Cronache di spogliatoio”, il Papu non teme la parola scudetto, in un momento di tremenda sofferenza per l’Italia intera, in particolare per la città di Bergamo, come riportato da Sportmediaset:  “In Champions siamo la mina vagante insieme al Lipsia. Scudetto? Per quello che facciamo non sarebbe una follia pensarci”.

LA MOGLIE NON TEME NULLA- “Linda mi dice sempre che vuole vincere lo scudetto e la Champions. Lei è molto ambiziosa. Mi ha detto: ‘Ancora non ho capito perché non state lottando per lo scudetto’. Io le rispondo: ‘Calma, siamo l’Atalanta’. Come il presidente Percassi che ogni anno chiede la salvezza. Probabilmente se non perdevamo qualche punto stupido potevamo avere 5 o 6 punti in più ed essere più vicini allo scudetto. Mancano ancora 12 o 13 giornate. Per quello che facciamo non sarebbe una follia pensare allo scudetto”.

SITUAZIONE INTERNA- Siamo divisi a metà. Alcuni sono rimasti fuori dal centro sportivo con le famiglie e i single sono rimasti all’interno di Zingonia. Cerchiamo di parlare ogni giorno e capire cosa fare o non fare, per parlare del calendario e di quando riprenderemo”.

SU GASPERINI-Lo ringrazio perché mi ha insegnato a fare la seconda punta muovendomi tra il terzino e il difensore centrale, adesso devo mettere la squadra davanti a tutto e a me stesso. Il trequartista è un ruolo nobile, io sono cresciuto nella generazione dei Riquelme e D’Alessandro. Ma adesso si corre molto di più”. 

SUGLI INIZI CON SIMEONE- “Mi faceva giocare come ala nel 4-3-3. Io ero abituato a fare il trequartista e dicevo: ‘Se faccio tutta la fascia mi stanco e non arrivo lucido in porta’. Ci litigavo i primi giorni e iniziavano discussioni pazzesche. Avevo 19 anni e rispondevo. Poi sono cambiato in meglio per fortuna”.

MESSI IL MIGLIORE- “Ha un controllo orientato e uno stop di palla che ti spiazzano, guadagna fino a 2-3 secondi in tutti gli uno contro uno”.

Autore