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Attentato Londra, May: “giusto sparare per uccidere i terroristi”. Corbyn: “May si dimetta”

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“Shoot to kill”, sparare per uccidere: è questa la linea sostenuta dal premier britannico, Theresa May, contro i terroristi. La May ha sottolineato infatti come questa condotta adottata dagli agenti armati di Scotland Yard per fermare i tre aggressori di Londra, abbia salvato “innumerevoli vite” grazie anche alla tempestività delle forze dell’ordine, giunte al London Bridge in pochi minuti dopo l’allarme.

Dopo gli attentati che sabato sera hanno sconvolto Londra per il Regno Unito oggi è il giorno dello scontro politico e sotto accusa c’è proprio la premier May che per i tagli ai fondi della polizia. 

A tal proposito il leader laburista Jeremy Corbyn invoca apertamente le dimissioni del capo del governo ancor prima delle elezioni di giovedì 8 “per aver presieduto ai tagli” imposti alle forze di polizia mentre era ministro dell’Interno. Intanto YouGov pronostica in ulteriore recupero i laburisti, indicando a quota 268, dieci in più della stima precedente, il bottino di deputati che il partito di Corbyn potrebbe avere nella prossima Camera dei Comuni. Facendo una media di tutti i sondaggi il Partito Conservatore si attesta al 44% contro un Labour al 37: lo scarto è di 7 punti, più che dimezzato rispetto alle medie dell’inizio della campagna elettorale.

Si difende la May: la polizia di Londra ha le risorse appropriate e il governo protegge il bilancio delle forze dell’ordine dal 2015. Poi contrattacca sul piano politico: il Labour -ricorda – era contrario ad un aumento della spesa in favore della polizia e il suo stesso leader, Jeremy Corbyn, si era opposto a dare maggiori poteri alle forze dell’ordine.

Ad attaccare la premier britannica anche il sindaco di Londra, Sadiq Khan, dopo aver visitato i luoghi dell’attacco terroristico di sabato sera con la comandante di Scotland Yard, Cressida Dick: “Riceviamo la metà dei fondi alla polizia che ci spettano, 170 milioni di sterline contro 370”. Lo stesso ha aggiunto “Negli ultimi sette anni abbiamo dovuto chiudere delle stazioni di polizia e abbiamo perso migliaia di agenti”.

E proprio sulle falle nelle sicurezza si concentra l’attenzione soprattutto alla luce delle dichiarazioni di una donna italiana Erica Gasparri, residente da 14 anni a Barking, a East London che aveva già denunciato uno dei tre terroristi uccisi nell’attacco, perché reclutava bambini al parco cercando di farli convertire all’Islam. “Dopo la denuncia nessuno mi ha mai contattata” ha riferito la donna.

Un altro dei killer del commando sarebbe invece comparso in un documentario di Channel 4 sull’integralismo islamico nel Regno Unito, mentre apre una bandiera dell’Isis a Regent’s Park.Intanto la polizia londinese ha fatto irruzione in altre due abitazioni in un quartiere nella zona est della capitale Dagenham.

Intanto continuano le indagini: La polizia londinese ha fatto irruzione in altre due abitazioni in un quartiere nella zona est della capitale (a Dagenham) in relazione all’attacco terroristico di sabato sera: lo scrive il Mail online. Alcune persone sono state arrestate. Un testimone ha detto al giornale di avere sentito una forte esplosione seguita da colpi di arma da fuoco.

La rivendicazione dell’Isis: Era atteso, il sigillo dello Stato Islamico sull’attacco terroristico che ha sconvolto la capitale britanniche a quattro giorni dalle elezioni anticipate. “Un distaccamento di nostri combattenti hab portato a termine l’azione”, si legge sull’agenzia Amaq, il suo organo di propaganda. Ora anche Scotland Yard conosce la loro identità ma attende un momento operativamente adatto per comunicarli alla stampa.

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