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Attenzione agli obiettivi stagionali

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Nel giorno del 117esimo compleanno del Milan, Vincenzo Montella finora cauto nel fissare obiettivi stagionali, si lascia andare con un: “vogliamo essere terzi alla fine dell’anno, il Dottor Galliani sarebbe felicissimo” . La permanenza al terzo posto però non dipende solo dal Milan obbligato a vincere domani contro l’Atalanta a S.Siro, ma anche da Napoli e Lazio che a differenza dei rossoneri giocheranno la 18esima di A: per il Milan invece il 2016 di campionato terminerà ufficialmente domani, visto l’impegno del 23 Dicembre in Supercoppa Italiana contro la Juventus. Detto questo, fermo restando il dovere di provare a vincere contro l’Atalanta e di sperare in un passo falso delle inseguitrici, c’è una cosa fondamentale da tenere a mente: l’obiettivo reale da raggiungere. Gli addetti ai lavori, tutti, sanno che il Milan sta raccogliendo molto di più di quanto seminato negli ultimi anni a dir poco difficili. Montella senza sapere il nome del futuro proprietario del Milan, ha accettato l’incarico, si è trovato a gestire uno spogliatoio complicato e come non bastasse, il materiale tecnico fornitogli non è stato certo quello che i tifosi avrebbero sperato. Eppure il Milan è lì, in terza posizione a 3 punti dalla Roma contro la quale qualche giorno fa avrebbe vinto con un pizzico di fortuna (e bravura) in più.

Occhio però, perchè se è vero che negare l’evidenza rischia spesso di far perdere di vista la realtà, è altrettanto vero che questa realtà, va presa con le molle. In quanti a luglio avevano previsto un terzo posto?  Neanche i migliori bookmakers. Tutti avevano pensato e sperato in piazzamento in Europa League, il vero obiettivo stagionale del Milan. Inevitabile a questo punto della stagione alzare l’asticella delle aspettative visti i risultati in campo, così come è impossibile ignorare la debacle interista, fuori dalla competizione europea e forse dalla corsa al quinto posto. Ma attenzione ai voli pindarici, spesso portano a rovinose cadute. Dopo la batosta di Genova (ormai lontana) più di qualcuno aveva messo in discussione il tasso tecnico della squadra uscita evidentemente ridimensionata dal Marassi (3-0 in favore dei padroni di casa). Una settimana dopo stessa cosa nonostante la vittoria sul Pescara, stesse critiche e lamenti da parte dei tifosi: “abbiamo vinto solo 1-0 giocando malissimo contro l’ultima in classifica”- il brusio tra il popolo di fede milanista. Forse qualcuno dimentica l’età media di questa formazione che contro la Roma era di appena 23 anni, senza considerare che a un gruppo di ragazzi così giovani si deve concedere anche il lusso di poter sbagliare. Del resto questo Milan non è una squadra costruita e attrezzata per vincere tutte le partite, il che sia chiaro, non è sinonimo di legittimità nel perdere sfide importanti. Si tratta pur sempre del Milan. 

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