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Bonucci: «Ho lasciato il Milan perchè mi mancava casa mia. Allegri? Discussione chiarita»

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Una  seconda vita in bianconero iniziata esattamente lo scorso 2 Agosto, per lo sdegno rossonero e lo stupore bianconero. Animi ed umori contrastanti che ancora oggi discutono sulla legittimità della decisione di Bonucci di lasciare Milan e fascia da capitano per tornare a Torino. Nell’ambito di una vasta operazione con il Milan che ha coinvolto anche Caldara ed Higuain finiti in rossonero, il difensore ha dunque fatto ritorno a Torino firmando un contratto fino al 30 giugno del 2023. “Dodici mesi fa ti salutavamo e ti ringraziavamo. Ora siamo pronti a vivere, di nuovo insieme, le grandi sfide che ci attendono”. Queste le parole della Juventus nei confronti del giocatore, espresse sul proprio sito internet 

DIFFERENZA TIFOSI- Bonucci è stato invece accolto in maniera molto tiepida dai tifosi: con uno di questi ha avuto anche un botta e risposta all’uscita dalla Continassa. “Quando ci chiederai scusa?” la domanda del tifoso all’ex milanista che ha ribattuto così: “Non devo rispondere a parole”. Bonucci, che ha scritto sui social di ‘sentirsi di nuovo a casa’ verrà presentato alla stampa oggi alle 14,30 presso la sala conferenze dell’Allianz Stadium.

Conferenza stampa Bonucci

Obiettivo Champions?
«L’obiettivo è quello di arrivare a Madrid e di rivincere scudetto e Coppa Italia. Gli obiettivi sono sempre quelli».

Il primo contatto per il ritorno?

«Il mio agente Lucci ha parlato con Marotta e così è nata la trattativa. Il Milan si è guardato intorno perché preferiva mandarmi all’estero, ma la mia volontà di tornare a Torino ha prevalso».

La rabbia dello scorso anno?
«Non mi sentivo bene con me stesso per essere competitivo e all’altezza della Juventus. Tra i motivi c’era anche la lite con Allegri».

È la Juventus più forte di sempre?

«Avere Cristiano Ronaldo con noi è un vantaggio. Se ora incontriamo il Real Madrid non partiamo 1-0 per loro. Allenarsi con lui vuol dire alzare il livello ed è importante: saremo pronti e preparati alla domenica e durante la Champions. La concorrenza sarà stimolante, bisogna dare sempre il meglio». 

L’esperienza al Milan

«Ho avuto la fortuna di conoscere e stare a contatto con Gattuso che è una grandissima persona. Con lui ci siamo risollevati. Torno con un bagaglio di cose importanti a livello umano. Le cose negative? Ora è chiaro a tutti quello che è successo… Noi cercavamo di isolarci da dentro».

Perché hai lasciato il Milan?
«Sono voluto tornare alla Juventus perché mi mancava casa mia. Ringrazio la Juve, il Milan e il mio agente che mi hanno permesso di essere qui oggi».

Il rapporto con Allegri?

«Discussioni normali che ci sono ogni stagioni. Poi ci siamo rivisti e chiariti: da persone intelligenti abbiamo risolto tutto con un abbraccio. A Londra l’episodio chiave alla premiazione della top 11 della Fifa. Sono andato via dalla Juve perché ero arrabbiato». 

Sullo sgabello di Oporto
«Sfatiamo un tabù: avevo un posto in mezzo ad altre 10 persone e mi sono spostato perché vivo molto la partita.»

Sul rapporto con i tifosi
«Li capisco e li rispetto come ho sempre fatto. A ogni fine partita sono sempre il primo che va a ringraziarli. La decisione dello scorso anno è stato molto emotiva. In quel momento non mi sentivo a mio agio a continuare con la maglia della Juve e ho preferito cambiare. Quel cambio che pensavo mi potesse dare qualcosa in più, durante l’anno non è stato così. Io a Torino ho lasciato il cuore perché c’era la mia famiglia. Ho avuto diverse offerte da club importanti europei, ma volevo solo la Juve. I fischi? Dovrà farli diventare applausi».

Scuse ai tifosi?
«La mia risposta sarà sul campo perché sono un professionista. Ora come ora non lascerò mai la Juventus neanche davanti a un’offerta importantissima. Quando ho lasciato la Juve con Agnelli ci siamo separati con una stretta di mano e un abbraccio. Ora inizia una nuova sfida con un entusiasmo che non avevo prima. Ora sono migliore come uomo e devo recuperare come calciatore. Mi alleno con i migliori e difenderò la maglia come ho sempre fatto: quando scendo in campo esiste solo la vittoria».

Quando è maturata l’idea di tornare alla Juve?
«Non c’è una data precisa, c’è stato il momento in cui Milan, Juve e io eravamo d’accordo al trasferimento. È stato bello ritrovarsi. Il trasferimento accontenta tutti».

L’esultanza alla Stadium?
«Sono un difensore e mi capita poche volte di fare gol e quindi ho esultato… Giusto esultare in quel momento perché difendevo i colori del Milan».

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