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Calcio: dopo il divorzio tra la Juventus e Allegri, l’effetto domino delle panchine sta per scatenarsi

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Si avvicina la fine della stagione calcistica 2018-2019 e puntualmente si profila all’orizzonte il classico valzer delle panchine. Un valzer che quest’anno si annuncia letteralmente scatenato. Già, perchè sono tante le panchine che ballano per un motivo o per un altro in Italia e nel resto d’Europa. Prepariamoci dunque ad un autentico tsunami di cambi pronto a scatenarsi col classico effetto domino. Nonostante le smentite di rito (a partire dal post Juventus-Ajax), la prima panchina a saltare ufficialmente è quella dei campioni d’Italia, sembra un paradosso ma è così. Oggi infatti con un comunicato pubblicato sul proprio sito, la società bianconera ha reso noto che: “Massimiliano Allegri non siederà sulla panchina della Juventus nella prossima stagione 2019/2020”. In precedenza il tecnico livornese, al termine dell’allenamento, aveva informato la squadra che il suo rapporto con la Vecchia Signora era giunto al capolinea.

Un addio annunciato e vi spieghiamo perchè. A nostro giudizio, le stesse parole pronunciate da Andrea Agnelli dopo l’ennesima delusione di Champions contro i “Lancieri” olandesi erano un palese segnale della fine di un rapporto. “Allegri resta con noi anche il prossimo anno”, disse il presidente juventino dopo la disfatta con l’Ajax. Che senso aveva confermare un allenatore sotto contratto per un altro anno? Un senso in realtà lo aveva perchè Agnelli aveva deciso da tempo di scaricare Allegri puntando su Zinedine Zidane. Quando poi Zizou ha deciso di tornare al Real Madrid, il presidente bianconero si è trovato spiazzato e a quel punto era difficile confermare la fiducia a un allenatore che oltretutto pretendeva nuovi rinforzi di grido e la cessione di alcuni pezzi da novanta come Douglas Costa (espressamente richiesto da Max due anni fa), Dybala, Alex Sandro, Cancelo e Mandzukic. Il motivo? Non andava più d’accordo con questi calciatori. Troppe, dunque, le divergenze tra tecnico e società sul progetto per il 2019-20 e sul contratto. La Juventus che ha già il bilancio appesantito dall’arrivo di Cristiano Ronaldo, non poteva certo permettersi di smantellare una rosa di così alto livello per acquistare tanti nuovi calciatori con cartellino e ingaggio da top player. Divorzio inevitabile.

E adesso? Adesso, in attesa della conferenza stampa congiunta di Allegri e Agnelli, si profila una probabile transazione sul contratto con l’allenatore (contratto in scadenza nel 2020) che con i bianconeri ha vinto per 5 volte di fila lo scudetto e per 4 volte la Coppa Italia; oltre ad aver raggiunto due finali di Champions League. Dopo gli incontri dei giorni scorsi, Allegri e la società si sono visti di nuovo questa mattina prima dell’allenamento, concordando che fosse finito un ciclo perché evidentemente i pensieri della notte, dopo il meeting di ieri pomeriggio, non hanno portato a un riavvicinamento. Un riavvicinamento impensabile per i suddetti motivi. Non c’erano più le condizioni per andare avanti insieme. Insomma un addio pacifico e consensuale. Allegri ovviamente resterà sulla panchina della Juventus fino al termine della stagione, festa scudetto di domenica all’Allianz Stadium compresa.

Il totoallenatore per Madama. Chi sarà il nuovo tecnico? Difficile dirlo perchè come detto la situazione panchine è in evoluzione in Italia e in Europa. Non a caso si fanno i nomi più disparati: da Antonio Conte a Simone Inzaghi, da Deschamps a Pochettino, da Guardiola a Mourinho, da Klopp a Sarri, da Spalletti a Mihajlovic. Un gran bel rebus. Però, conoscendo la Juve, siamo sicuri di una cosa: noi ancora non sappiamo chi siederà da luglio sulla panchina bianconera, mentre a Torino hanno le idee ben chiare e un contratto “pesante” già in mano, altrimenti non avrebbero lasciato andare via un tecnico vincente come Allegri. Ancora pochi giorni e sapremo. A proposito, e Allegri invece l’anno prossimo dove allenerà? Paris Saint Germain l’ipotesi più forte, ma, non sono da escludere sorprese proprio alla luce dell’effetto domino che sta per scatenarsi. Così è se vi pare.

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