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Calcio italiano in lutto: dopo Corso se ne va anche Prati, bomber di Milan e Roma

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Pierino Prati: vinse tutto con il Milan, fece innamorare i romanisti. Purtroppo, dopo Mario Corso, in pochi giorni se ne va un altro pezzo di storia del calcio italiano. Un grande giocatore, un mito dei tifosi negli Anni ’60 e ’70. “Pierino la peste”, che se ne è andato a 73 anni al termine di una lunga malattia, in carriera, nel calcio che conta, indossò le maglie di Milan, Roma e Fiorentina. In azzurro invece si laureò campione d’Europa nel 1968 (finora l’unico Europeo vinto dall’Italia). Ma soprattutto, Pierino Prati fu il primo calciatore italiano , e finora l’unico, capace di realizzare una tripletta in una finale di Coppa dei Campioni: ci riuscì nel 1969 con i rossoneri e contro quello che poi sarebbe diventato il “Grande Ajax di Cruijff”, stracciato per 4-1 dal Diavolo.

Il particolare ricordo del Prati romanista. Un ricordo ancora nitido. Era bellissimo veder Prati segnare, e ancora più bello era vederlo esultare sotto la Curva Sud piena in ogni ordine di posto. Braccia al cielo, capelli al vento e quella corsa piena di gioia. Empatia totale tra tifosi e calciatore. Altri tempi, quando lo stadio Olimpico era scoperto e se pioveva dovevi aprire l’ombrello, ma di acqua ne prendevi tanta lo stesso. E furono particolarmente romantici alcuni gol di Prati sotto la pioggia. Un leone dell’area di rigore, sempre pronto alla zampata vincente. Il classico “numero 9”. Bomber puro, bomber di razza dotato di grande tecnica.

La carriera di “Pierino la peste”. Nato a Cinisello Balsamo nel 1946, cresciuto nelle giovanili del Milan; dopo un debutto fugace e due prestiti formativi a Salernitana e Savona in Serie B, Prati, nella stagione 1967-68, si afferma in rossonero guidato da un altro mito del nostro calcio: il “Paròn” Nereo Rocco (nella foto in home page i due insieme). Con i suoi 22 gol in 38 partite, Pierino trascina il Milan alla vittoria dello scudetto e della Coppa delle Coppe. E così si guadagna sul campo la convocazione in Nazionale per il trionfale Europeo casalingo; anche se Prati trova poco spazio nella squadra del c.t. Ferruccio Valcareggi. Davanti a lui d’altronde c’è un certo Gigi Riva.

La stagione di grazia. La consacrazione di Prati arriva nella stagione successiva, 1968-69. Pierino realizza 6 gol in 7 partite nella meravigliosa cavalcata milanista in quell’edizione della Coppa dei Campioni. L’anno dopo arriva arriva anche la Coppa Intercontinentale e, nel 1970, il secondo posto al Mondiale in Messico con gli azzurri di Valcareggi. Con il Milan, Prati vince anche due Coppe Italia e un’altra Coppa delle Coppe; la sua avventura milanista si chiude nella stagione 1972-73 con 102 gol in 209 partite. Passa alla Roma dove in 4 anni fa innamorare i tifosi giallorossi segnando 41 reti in 101 partite. A fine carriera, Prati va a Firenze con la Viola, poi chiude al Savona, in Serie C2. Da non dimenticare la breve parentesi nel campionato americano con i “Rochester Lancers”. Addio Pierino, bomber d’altri tempi.

Fabio Camillacci

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