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Calcio, la Juventus sa solo vincere. Keita e Lautaro lanciano l’Inter. Roma: dottor Jekill e Mr. Hyde

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Dopo la sosta per le Nazionali: bentornato campionato. Tre grandi impegnate negli anticipi del 13° turno. Vincono Juventus e Inter, cade la solita Roma in versione dottor Jekyll e Mr. Hyde. All’Allianz Stadium, la Vecchia Signora capolista, supera in scioltezza la Spal. Un gol per tempo: apre Cristiano Ronaldo, chiude Mandzukic. Il 2-0 finale decreta la dodicesima vittoria in campionato dei bianconeri che si portano momentaneamente a +9 sul Napoli di Ancelotti che domenica ospita il Chievo al San Paolo. CR7 risponde dunque con rabbia all’esclusione dal podio del Pallone d’oro 2018. Saranno infatti Mbappè del Psg, Varane e Modric del Real a contendersi il prestigioso riconoscimento. Caro Cristiano, purtroppo la Juve in Europa non ha il potere e il fascino del Real Madrid. Il club spagnolo monopolizza gli sponsor che “pilotano” l’assegnazione del premio. E’ lo scotto da pagare per aver lasciato la “Casa Blanca”. Ronaldo si consola col gol numero 9 in Serie A: agganciato il genoano Piatek in vetta alla classifica cannonieri. E adesso la Juve può concentrarsi sulla sfida di Champions: martedi a Torino arriva il Valencia. La Spal esce bencomunque a testa alta dallo Stadium. Quella del tecnico Semplici è una squadra con una precisa identità, che sta bene in campo e ha alcune individualità che la aiuteranno nella corsa alla salvezza.

L’Inter si rialza dopo la batosta di Bergamo. L’imminente sfida di Coppa Campioni a Londra contro il Tottenham (si gioca mercoledi) non distrae i nerazzurri. Al Meazza tutto facile per i ragazzi di Spalletti dopo il pesante 4-1 rimediato in casa dell’Atalanta. Frosinone battuto 3-0: doppietta di Keita (foto a sinistra) e rete di Lautaro Martinez. Proprio loro, i due uomini del turnover nerazzurro fanno gol e assist. Tre punti che consentono all’Inter di agganciare momentaneamente il Napoli al secondo posto. Insomma, rispetto al passato, l’Inter spallettiana è tutta un’altra cosa. La brutta caduta di Bergamo non è stata l’inizio dell’ennesimo blackout prolungato, come succedeva nelle scorse stagioni. Col Frosinone arriva la risposta immediata e forse non è un caso che il 3-0 sia firmato dalle seconde linee e dai nuovi acquisti; strepitosa anche la prestazione di Politano, “uomo della Provvidenza” di Mancini in Nazionale.  Certo, arriveranno test di gran lunga più duri, ma tutti i segnali che si potevano chiedere da questo match sono arrivati. E sono segnali positivi. Keita è recuperato alla causa, Lautaro ha stoffa: prima o poi Spalletti dovrà trovargli un impiego più costante.

Roma come il meteo di novembre. Proprio vero: così come di questi tempi non sai mai che tempo fa, in questa stagione calcistica, non sai mai che Roma fa. Giallorossi eternamente variabili: dal sereno all’alluvione in men che non si dica; e viceversa. Resta il fatto grave: la Roma di Di Francesco non ha un gioco e fa sempre una fatica enorme a segnare. Una compagine fragile, umorale, senza identità e che dipende troppo dagli episodi: se gli episodi le sono favorevoli è capace di disputare un grande match e di vincere, ma, se le gira male non sa mai reagire. E così a Udine il copione è lo stesso visto contro Bologna, Spal e Chievo. Contro le cosiddette piccole, la Roma va in tilt; soprattutto se le affronta dopo una sosta e se all’orizzonte c’è una sfida di Champions League. Martedi all’Olimpico arriva il Real Madrid e i giallorossi contro i campioni d’Europa si giocheranno qualificazione (quasi certa) e primo posto nel girone. All’Udinese basta un gol di Rodrigo De Paul al 9′ della ripresa: 6° centro in A per l’interessante 24enne argentino con passaporto italiano. Il cambio in panchina dunque pare aver fatto bene ai friulani: con Nicola allenatore la squadra è più equilibrata rispetto a quella disastrosa vista con lo spagnolo Velazquez. Lo spezzatino della 12° giornata, dopo le gare della domenica, si concluderà lunedi col “Monday Night” Cagliari-Torino; non proprio una partita di cartello.

  

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