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Calcio, recupero di campionato: la Lazio pareggia col Verona e fallisce il grande salto

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Il recupero della 17° giornata di campionato non sorride alla Lazio: i biancocelesti sbattono contro i pali e un bel Verona. Ergo, per la squadra di Simone Inzaghi niente sorpasso all’Inter, niente secondo posto e niente -2 dalla vetta. All’Olimpico finisce 0-0 e l’Aquila resta terza a -4 dalla Juventus e a -1 dai nerazzurri di Conte sempre secondi. Dopo tanta fortuna, la Lazio si ferma al palo: Luis Alberto colpisce due legni. Ma va detto che l’ottima Hellas di Juric non demerita e va più volte vicina al colpo grosso. Un pareggio a reti bianche intenso e combattuto fino all’ultimo. Applausi al Verona che coglie il settimo risultato utile di fila. I padroni di casa si consolano con il 17 ° risultato positivo consecutivo, eguagliando la serie della stagione 1998-99. Quella volta la Lazio arrivò seconda alle spalle del Milan di Zaccheroni. Il Verona invece con questo punto supera il Napoli e si avvicina alla zona Europa League.

Il match. “Inzaghino fortunello” inserisce Patric sulla destra della difesa e conferma Caicedo in avanti al posto dell’infortunato Correa. Juric invece arretra Pessina a centrocampo al posto dello squalificato Amrabat anche a causa dello stop di Badu. In avanti per gli scaligeri, spazio all’ex milanista Borini. Durante la sfida brillano i due portieri: Strakosha da una parte, Silvestri dall’altra. Nella ripresa, i veneti si allungano in proiezione offensiva, mentre i biancocelesti allargano la manovra, puntando molto sul gioco di sponda in attacco. E’ un confronto parecchio intenso pure in chiave tattica. Al termine, i 40 mila presenti sugli spalti applaudono. Davanti a telecamere e taccuini le dichiarazioni dei due allenatori. Il tecnico del Verona Juric: “Una partita che mi riempie di orgoglio. Anche col falso nove creiamo tanto, sono davvero soddisfatto”. Simone Inzaghi: “Meritavamo la vittoria, è mancato l’episodio giusto. Abbiamo preso due pali e fatto 27 tiri”. Caro “Inzaghino fortunello”, non è sempre festa: la ruota gira. E dopo tanta fortuna è sanguinoso lamentarsi.

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