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Camera, è battaglia sul disegno di legge del M5s per dimezzare gli stipendi dei parlamentari

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Arriva in Aula alla Camera il disegno di legge proposto dal M5s per il taglio del 50 per cento della parte fissa dell’indennità dei parlamentari e la riduzione della diaria.

Secondo quanto specifica Tgcom24, senatori e deputati ricevono una indennità mensile pari a oltre 10mila euro lordi (che si riducono a circa 5mila netti), a cui si sommano un “rimborso per le spese accessorie di viaggio” pari a circa 1.650 euro, due quote da 2.090 euro per le spese di segreteria chiamate “spese per l’esercizio del mandato”. Quando un onorevole viene sanzionato perché non presente almeno al 30 per cento delle votazioni gli viene decurtata la diaria di 250 euro al giorno, ma l’indennità di 10mila euro non viene toccata.

Diverso discorso per questori, presidente, vice presidenti, segretari di aula, capigruppo, presidenti di commissione, deputati in missione che vengono considerati sempre assenti giustificati e quindi non multabili.

La discussione sulle linee generali della proposta di legge “Modifiche alla legge 31 ottobre 1965, n. 1261, concernenti il trattamento economico e previdenziale spettante ai membri del Parlamento” comincerà lunedì 24 ma andrà avanti martedì 25 ottobre: per questa giornata è previsto il pienone anche in tribuna.

Beppe Grillo ha fatto sapere che sarà presente in tribuna e che ci sarà una nutrita presenza di militanti del M5s in piazza Montecitorio: “Scenderemo e vi aggiorneremo costantemente su quanto accade in aula. Saranno giornate che non dimenticheremo”

Su indicazione del Pd, la prima commissione Affari costituzionali lo ha mandato subito in dibattimento senza relatore e con un fardello di circa cento emendamenti. Il ddl insomma, non ha alcuna chance di essere approvato subito anche se dalle fila grilline si affrettano a dire che, una volta realizzato, farebbe risparmiare 61 milioni di indennità e 26 milioni di spese.

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