Campi Flegrei: secondo un recente studio “il magma è il motore del bradisismo”
2 min readCampi Flegrei ‘sorvegliati speciali’ nell’ambito del progetto “LOVE-CF” finanziato dall’INGV per l`indagine multidisciplinare in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre e l’Université de Genève.
Secondo gli esperti, “nessun segnale di eruzione imminente”, “ma il continuo accumulo di magma va gestito con attenzione”. Nonostante ciò, il continuo e costante accumulo di materiale magmatico potrebbe portare a un aumento della pressione nel sottosuolo e di conseguenza ai derivanti rischi. Gli esperti hanno inoltre dedotto che la sorgente di deformazione risulta essere nel tempo sempre più superficiale: da sei chilometri ai circa quattro di profondità. Il risultato di questa sorgente è dato dalla risalita del magma e dei suoi gas dalla zona di accumulo principale a otto chilometri nelle cavità a profondità inferiori. Per questo la situazione andrà gestita con estrema attenzione e controllo continuo. Nell’area dei Campi Flegrei a ovest di Napoli l’attività sismica, la deformazione del suolo e l’emissione di gas sono fenomeni che dal 2007 sono progressivamente aumentati a causa del bradisismo.
Che cos’è il bradisismo? E’ un fenomeno di origine vulcanica e consiste in un periodico abbassamento o innalzamento del livello del suolo, misurato in tempi geologici, che provocare terremoti deboli, ma molto frequenti. Nel corso del 2023 la crisi bradisismica attualmente ancora in corso, ha causato diversi episodi di sollevamento del suolo, dando vita anche a terremoti di magnitudo 3.8 e 4.2.
Nel corso del mese di agosto nell’area dei Campi Flegrei, si è registrata una riduzione della velocità del sollevamento del suolo, ma si sono verificati 634 terremoti, con magnitudo massima di 3.7 registrata alle 21.23 del 30 agosto. Di questi, 171 terremoti sono avvenuti nel corso di 6 sciami sismici.
Secondo quanto emerso dallo studio, dal titolo “Tracking the 2007–2023 magma-driven unrest at Campi Flegrei caldera (Italy)” e pubblicato da Nature, il “‘motore’ principale della nuova fase bradisismica è l’ascesa del magma, che ha raggiunto una profondità inferiore agli 8 chilometri. Dalle analisi, inoltre, la sorgente di deformazione ha raggiunto i 4 chilometri circa di profondità. La risalita del magma e dei gas ha quindi “contribuito all’intensificazione dell’attività sismica e all’incremento dei fenomeni di emissione di gas, in particolare nell’area della Solfatara, che rappresenta iconograficamente una delle principali manifestazioni vulcaniche della caldera”.