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Cargo affonda nell’Oceano e sversa in mare tonnellate di rifiuti tossici. Si teme la catastrofe ambientale

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Catastrofe ambientale nell’Oceano Indiano. Due giorni fa è affondata la nave cargo che lo scorso 20 maggio si era incendiata al largo delle coste dello Sri Lanka e aveva iniziato a riversare in acqua diverse tonnellate di carburante e microplastiche, provocando un enorme disastro ambientale.

La nave era ancorata circa 9 miglia nautiche, circa 17 chilometri, al largo del porto di Kepungoda, e aveva cominciato ad affondare nelle prime ore di mercoledì mattina: una squadra di soccorso aveva provato a trascinare il relitto più al largo per limitare i danni, ma senza successo. A causa dell’incendio, controllato con grande difficoltà nei giorni seguenti allo scoppio, parte del carburante e dei materiali plastici hanno iniziato a disperdersi in acqua e a depositarsi sulle spiagge della zona, danneggiando estesamente la vita marina e le piante delle zone lagunari.

La nave MV X-Press Pearl era partita il 15 maggio dal porto di Hazira, in India, e stava navigando al largo della costa occidentale dello Sri Lanka per rientrare a Singapore, dove era registrata. Trasportava circa 25 tonnellate di acido nitrico, idrossido di sodio e altri componenti chimici pericolosi, oltre a 28 container di materiali grezzi utilizzati per la produzione di buste di plastica; nei suoi serbatoi c’erano più di 300 tonnellate di carburante.

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