Caro carburante, ancora attesa per il taglio di 25 centesimi al litro. Confindustria: “Insoddisfazione e preoccupazione”
3 min read
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto con i provvedimenti per fronteggiare l’impatto della guerra in Ucraina. Misure per 4,4 miliardi di euro, fondi da tassazione su una parte degli extra profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime. Taglio dell’accisa per benzina, gasolio e Gpl. Il taglio finale è di 25 centesimi al litro, ma per vedere i prezzi del carburante scendere sotto i 2 euro bisogna ancora aspettare il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto.
Il “taglio” durerà sino a fino aprile e colpirà il tributo fisso (l’accisa) che pesa sui carburanti. Intanto Assopetrolio e Assoenergia sostengono che la riduzione della tassa rischia di creare loro un danno, perché sui carburanti immagazzinati hanno già versato il balzello e quindi ci perderanno quando lo sconto sarà operativo. La richiesta è quella di indennizzi, con la minaccia della mobilitazione. Il provvedimento di Palazzo Chigi sarà infatti finanziato in gran parte con un prelievo del 10% a carico delle compagnie energetiche, che, coi rialzi straordinari dei costi del gas e dell’elettricità, avrebbero accumulato profitti extra. Questo contributo è criticato dagli industriali perché non andrebbe a colpire i guadagni in senso stretto: potrebbe essere considerato illegittimo, col rischio di essere giudicato incostituzionale.
Intanto prosegue l’indagine della Procura di Roma avviata nei giorni scorsi in merito all’aumento del prezzo della benzina, del gas e dell’energia elettrica. I pm di piazzale Clodio hanno individuato il reato di “manovre speculative su merci,” fattispecie prevista dall’articolo 501 bis del codice penale. Il fascicolo resta, invece, ancora contro ignoti. I pm hanno delegato le indagini alla guardia di finanza che ha già avviato i primi accertamenti.