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Cartabia subito al lavoro: road map sulla giustizia e modifiche entro l’estate

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La ministra Marta Cartabia subito al lavoro. Dalla riunione con i presidenti e con i capigruppo della maggioranza delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato è emersa l’idea di una road map sulla giustizia e l’istituzione di gruppi di lavoro al ministero sul processo penale, civile e sull’ordinamento giudiziario.

Per la Cartabia è necessario partire dalle urgenze e non bisogna sprecare il lavoro che si è già fatto sulle riforme del processo civile e penale e dell’ordinamento giudiziario. Meglio riprendere i testi del governo precedente targati Bonafede come punto di partenza per una revisione che tenga conto delle sensibilità di cui sono portatrici le forze del nuovo esecutivo. La ministra, ha inoltre sollecitato la presentazione delle proposte di emendamenti entro aprile per poter approvare le riforme prima dell’estate

Esami per avvocati, le proposte della Cartabia. Ai presidenti delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato e ai capigruppo di maggioranza delle stesse Commissioni nella riunione alla quale era presente anche il ministro D’Inca’, la ministra ha anche proposto due prove orali per gli esami degli avvocati. Nella prima verrà richiesto ai candidati di rispondere ai quesiti che erano previsti nella prova scritta. Alla seconda sarà possibile accedere solo se si supera la prima prova

Proprio ieri è arrivato il no del Cts alla prova scritta causa Covid e dunque si sta lavorando per portare in Consiglio dei ministri un decreto, in cui verranno forniti i dettagli della modalità degli esami.

Sempre ieri, in occasione della Giornata internazionale della donna la ministra ha passato l’evidenziatore sulla necessità di agire in fretta per evitare i femminicidi. Per salvare le donne dalla morte, ha detto, è necessario agire subito, agendo “dalle prime, apparentemente piccole, manifestazioni per prevenirne tempestivamente le conseguenze più gravi”.

La Cartabia ha chiesto di cogliere e ascoltare tutti i segnali di tortura su una donna, in modo da agire prima che il fatto di sangue venga compiuto. “La violenza contro le donne è espressione di una cultura di potere e di subordinazione che deve essere estirpata dalle radici”. Ove per “radici” bisogna intendere una strategia di ascolto dei primi segnali lanciati dalla potenziale vittima. Quelle, appunto, “apparentemente piccole manifestazioni” che poi sfociano in “conseguenze più gravi”.

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