Dopo giorni di bufera per il caso Boccia, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è dimesso. In una lettera indirizzata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha annunciato la sua decisione: “Caro presidente, cara Giorgia, dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura”, si legge nella missiva alla premier. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto la premier questo pomeriggio al Quirinale e ha firmato il decreto con il quale, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, vengono accettate le dimissioni rassegnate da Sangiuliano.
La lettera di dimissioni indirizzata alla premier Meloni: “Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto la prima richiesta di dimissioni, e per l’affetto che ancora una volta mi hai testimoniato. In lacrime vi abbraccio tutti”.
“È in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il governo”, scrive nella lettera Sangiuliano. “Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di governo”, aggiunge elencando i principali obiettivi ottenuti, dall’apertura dei musei durante le ferie alle grandi mostre. “Questo lavoro – sottolinea – non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare”. Infine dice: “Mai un euro del ministero è stato speso per attività improprie. L’ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni”.
Il nuovo ministro della Cultura sarà Alessandro Giuli, giornalista, 49 anni. Autore di diversi saggi e pubblicazioni come “Dadafleur”, “Nigredo”, “Il Passo delle Oche”, “E venne la Magna madre: i riti, il culto e l’azione di Cibele Romana”. Ha iniziato la carriera giornalistica in alcune testate locali per poi andare al Foglio, dove è diventato professionista nel 2004. È stato nominato prima vicedirettore nel 2008 e poi condirettore fino al 2017. Nel 2020 ha condotto con Francesca Fagnani “Seconda linea” su Rai 2, chiuso dopo due puntate. È membro della Società italiana di storia delle religioni (Sisr), della Consulta degli esperti fondata e presieduta da Maurizio Bernardo e del think tank Italia Atlantica. Dal dicembre 2022 è presidente della Fondazione Maxxi.