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Caso Khashoggi. La Turchia chiede l’arresto di due guardie del corpo del principe saudita

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La procura generale di Istanbul ha emesso due mandati di arresto a carico di due alti funzionari sauditi molti vicini al principe Mohammed bin Salman nell’ambito dell’inchiesta turca sull’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. Si tratterebbe dell’ex generale Ahmed al-Assiri, già numero 2 dell’intelligence e di Saud al-Qahtani, stretto consigliere del principe ed ex responsabile della comunicazione sui social. L’accusa per i due è di aver fatto parte dello “squadrone della morte” che ha pianificato l’assassinio all’interno del consolato di Istanbul doveKhashoggi si era recato per chiedere copia dei documenti del suo divorzio. Riad li ha già rimossi dai loro incarichi ma è quasi certamente escluso che vengano estradati.

Secondo le investigazioni avvenute finora sarebbe proprio grazie alla presenza nello squadrone di assassini anche di un anatomopatologo che il corpo sia stato fatto a pezzi e disciolto nell’acido, sostanza di cui sono state rinvenute tracce all’interno della residenza del console saudita, adiacente al consolato teatro dell’omicidio.

Al G20 di Buenos Aires Mohammed Bin Salman aveva chiesto di incontrare il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ricevendo però un rifiuto.I sauditi hanno ammesso l’assassinio di Khashoggi solo due settimane dopo la sparizione del giornalista all’interno della loro sede diplomatica, quando già tutte le prove puntavano decise contro di loro e la tensione fra i due paesi è molto alta.

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