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Caso Regeni: rinvio a giudizio per i quattro 007 egiziani accusati dell’omicidio del ricercatore

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Rinvio a giudizio per i quattro appartenenti ai servizi segreti egiziani accusati di aver sequestrato, torturato e ucciso il ricercatore italiano Giulio Regeni tra il gennaio e il febbraio del 2016. Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare di Roma Pierluigi Balestrieri, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Sergio Colaiocco. Si tratta del generale Tariq Sabir e i colonnelli Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif: tutti e quattro dovranno rispondere di sequestro di persona pluriaggravato, mentre il colonnello Sharif è accusato anche di concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate. La prima udienza, di fronte alla Corte d’assise della Capitale, è fissata al prossimo 14 ottobre.

In aula erano presenti i genitori di Giulio, Paola Deffendi e Claudio Regeni, insieme alla loro legale Alessandra Ballerini. “Ci abbiamo messo 64 mesi – ha detto – ma quello di oggi è un buon traguardo e un buon punto di partenza”. Soddisfazione anche dalla Procura. “Nel corso delle indagini è divenuto possibile l’impossibile – ha detto il pm Colaiocco – e anche nella fase dibattimentale faremo del nostro meglio perché l’impossibile accada di nuovo”, ha detto.

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