Conflitto russo-ucraino, Danimarca: “Abbiamo il mandato per abbattere i droni russi”
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La Danimarca avverte Mosca sui droni dopo le recenti incursioni nei cieli europei: “Abbiamo il mandato per abbatterli”, dice la premier danese Frederiksen a margine del vertice dei leader Ue a Copenaghen, dove i dossier droni e riarmo sono centrali. Anche Berlino è pronta a fare lo stesso con una legge che autorizza il governo ad affrontare la minaccia posta dai russi. Bruxelles insiste poi sull’uso degli asset russi congelati per aiutare Kiev: “C’è un consenso crescente”, fa sapere la presidente Ursula von der Leyen.
Cena al castello di Amalienborg per i leader europei organizzata dai reali di Danimarca e allargata anche ai capi di Stato e di governo che domani saranno alla Comunità Politica europea.
Nel corso della sessione sulla difesa tra i leader Ue si è registrato il “sostegno” alla necessità di considerare “una priorità” il muro anti-drone proposto dalla Commissione Europea, ma non si è raggiunta “l’unanimità”. La Germania, in particolare, avrebbe espresso delle riserve. Gli Stati membri del sud, poi, pur chiedendo un approccio a 360 gradi, hanno riconosciuto che al momento le sfide maggiori vengono dall’est. Se, da una parte, la questione dei fondi non è stata discussa, le capitali meridionali hanno menzionato il fatto che le loro industrie della difesa siano coinvolte nel progetto.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha detto che nulla può essere ”escluso” in termini di risposta nel caso in cui un velivolo russo dovesse violare nuovamente lo spazio aereo dell’Europa. ”Conformemente alla dottrina di ambiguità strategica, posso dirvi che nulla è escluso”, ha detto il leader in un intervista al giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung. Il 24 settembre, Macron aveva detto che i Paesi della Nato dovranno ”salire di un livello” in caso di ”nuove provocazioni” da parte della Russia, dopo i precedenti in Polonia, Romania ed Estonia. Ma ”non apriremo il fuoco” ha puntualizzato il leader francese, contraddicendo su questo punto l’omologo Usa, Donald Trump.
