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Conte, conferenza di fine anno: due ministri al posto del dimissionario Fioramonti

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In una lunghissima conferenza stampa di fine anno, a Villa Madama, il premier Giuseppe Conte torna ad elogiare l’operato del governo e rivendica i risultati ottenuti: “Sono orgoglioso del mio governo e di quanto abbiamo fatto finora, percorrendo una corsa ad ostacoli, primo fra tutti la messa in sicurezza dei conti pubblici e il reperimento dei 23 miliardi per disinnescare l’Iva”, ha aggiunto il presidente del Consiglio che esclude un ‘Conte ter’.

“Gennaio sarà l’occasione per fermarsi a riflettere e confrontarsi per cercare di rilanciare l’azione di governo. Già scegliere l’ordine temporale delle misure da adottare sarà una scelta politica, nell’interesse dei cittadini e del Paese, ha detto ancora il premier Conte durante la conferenza stampa di fine anno, sottolineando che “abbiamo già presenti alcune priorità” tra cui “vogliamo snellire la macchina burocratica”.

Tra gli annunci più attesi quello della nascita del ministero dell’Università e della Ricerca separato da quello dell’Istruzione: “Ringrazio il ministro Fioramonti. Abbiamo la necessità di rilanciare il comparto dell’Università. Non è vero che non abbiamo compiuto passi avanti, penso all’Agenzia nazionale delle ricerche. Ora fare qualche sforzo in più, penso a aumentare i fondi sul diritto allo studio. Sono convinto che la cosa migliore per potenziare il settore sia separare la scuola dall’università. Ho pensato, avendo conosciuto già l’operato della sottosegretaria Azzolina, di nominarla ministra della Scuola” mentre Gaetano Manfredi sarà il nuovo ministro dell’Università e della Ricerca. Lucia Azzolina, dirigente scolastico, è attualmente sottosegretario alla Scuola in quota M5S. Gaetano Manfredi è rettore dell’Università Federico II di Napoli.

Snellire la macchina burocratica è invece il primo punto del nuovo cronoprogramma del governo: “Non è un’operazione facile – ha detto durante la conferenza stampa di fine anno – e serve un orizzonte temporale ampio. Scontenterà molti”. Per la pubblica amministrazione, ha aggiunto il premier, “pensiamo anche a nuove assunzioni” soprattutto nelle competenze “digitali”.

Di pari passo va attuata la riforma e la digitalizzazione della Pa: “Se riusciremo a digitalizzare e innovare la Pubblica amministrazione offriremo ai cittadini e alle imprese migliori servizi”, “lo Stato non sarà per le imprese un limite e una costrizione” ed e’ “una riforma a piccolo impatto economico ma con grandi risultati”, ha detto il presidente del Consiglio.

Orgoglioso del reddito di cittadinanza: “misura che rivendico e mi batterò con tutte le mie forze per conservarla”. Lo ha affermato il premier Giuseppe Conte. “Dobbiamo migliorarla in fase applicativa: è molto efficace per contrastare la ‘povertà assoluta’, in 8 mesi abbiamo -60% della povertà. Dobbiamo migliorare la prospettiva occupazionale”, ha aggiunto.

Poi sottolinea l’esigenza di ridurre la pressione fiscale: “Abbiamo da rilanciare il sistema fiscale, semplificare e rimodulare e ridurre le aliquote, per abbassare la pressione fiscale, ha aggiunto il premier Conte. Qualsiasi premier ha preannunciato lo stesso obiettivo, io dico che se vogliamo evitare la bancarotta e una procedura di infrazione (europea, ndr) che ci farebbe molto male, dobbiamo lavorare in maniera molto seria”.

Ma sottolinea Conte, l’evasione fiscale è un furto e va combattuta per abbassare le tasse ed evitare “la bancarotta”, ha aggiunto Conte. “Se non vogliamo mandare il Paese in bancarotta, esporre il Paese a una procedura di infrazione che ci farebbe molto male – ha spiegato – dobbiamo lavorare in modo serio e credibile, l’unica strada sera e credibile che posso offrire è contrastare l’evasione fiscale.

Al Sud il 34% della spesa pubblica: “Il sistema infrastrutturale va modernizzato, serve manutenzione ordinaria e straordinaria per salvaguardare il territorio, per rilanciare il Sud. Una componente essenziale del piano per il Sud è incrementare e rafforzare le strutture anche viarie”. “Vogliamo colmare il divario nord-sud, non pensiamo che con il nostro governo riusciremo a porre fine alla questione meridionale ma senza il Sud il nostro Pil non ripartirà mai”. Per questo d’ora in poi “il 34% della spesa pubblica dovrà essere destinato preventivamente al Sud”.

Rimodulazione Irpef a favore della classe media: “Vogliamo semplificare gli scaglioni Irpef e abbassare la pressione a beneficio della classe media. Avendo creato una no tax area il rischio è che la pressione fiscale pesi di più sulla classe media”. “Sulla flat tax, riteniamo che una articolazione ci debba essere e che debba essere rispettato il principio della progressività dell’imposizione fiscale”.

Occupazione per i giovani: “A ottobre siamo al 27,8 di disoccupazione giovanile. E’ un piccolo segnale, dobbiamo fare di più. Dobbiamo lavorare per incentivare il lavoro al Sud perché è lì che i giovani soffrono in modo particolare e nel piano infrastrutturale ci saranno misure che favoriscono l’imprenditoria giovanile”. “Andare a lavorare all’estero è un fatto positivo, ma il fatto di dover rimanere all’estero per i nostri giovani è una iattura”.

Le elezioni regionali del 2020, a partire dall’Emilia Romagna, “non saranno un referendum sul governo”. “Dobbiamo dare la giusta importanza ad appuntamenti elettorali sul territorio, ne ricaveremo dei dati politici che potranno avere anche un riverbero sul piano nazionale, ma sono sempre circoscritte”.

Sul fronte dei processi, solo due gradi giudizio per la giustizia tributaria: “Dovremmo lavorare per velocizzare i processi: questo sarà un pilastro del nostro disegno riformatore. Siamo molto ambiziosi, dobbiamo mettere mano alla giustizia tributaria. Il mio obiettivo e’ quello di ridurre un grado di giudizio, per la giustizia tributaria devono essere sufficienti solo due gradi”.

Infrastrutture: serve una manutenzione più efficace. “Bisogna lavorare per incrementare le infrastrutture, migliorare e manutenerle in modo efficace: quello che abbiamo osservato fino qua non ci piace. Serve una manutenzione piu’ efficace, ordinaria e straordinaria”.

Poi immancabile l’attacco a Salvini: “La Lega è una forza politica pienamente legittimata a partecipare al gioco democratico. Quel che più mi ha meravigliato però è il modo in cui Salvini interpreta la sua leadership, che ritengo insidiosa, perché si ritiene sciolta da vincoli e chiede pieni poteri. In questo modo produce slabbrature istituzionali e veri e propri strappi”., dice Conte.

Conte torna anche sulla questione degli sbarchi: “Il tema dell’immigrazione è sparito un po’ dai radar. La propaganda può tenere accese le luci dei riflettori su un tema in modo strategico, ma stiamo ottenendo risultati per certi versi anche migliori rispetto al precedente esecutivo: senza clamori, senza che si parli di porti chiusi e porti aperti. L’Italia chiuderà il 2019 con meno di 12 mila sbarchi. Il 2018 è stato chiuso con circa il doppio”, dice il premier.

Ma il leader leghista replica stretto giro alle parole del premier: “Conte annuncia modifiche ai decreti sicurezza, racconta balle vergognose sull’immigrazione e cambia versione sulla Gregoretti. Nel 2019 siamo a 11.439 arrivi, di cui 6.304 da settembre a oggi “grazie” al governo delle poltrone e dei porti aperti. Sulla Gregoretti ammette che Palazzo Chigi aveva avuto un ruolo per ricollocare gli immigrati. Così conferma anche che le trattative con gli altri paesi c’erano sempre state: altro che novità degli ultimi mesi. Se Conte non sopportava la Lega e il sottoscritto, poteva dirlo subito anziché aspettare che gli togliessimo la fiducia. Evidentemente è troppo innamorato dalle poltrone. E infatti dopo aver perso un ministro ne annuncia due nuovi. Con Conte più sbarchi, più tasse, più poltrone e più balle”, dice il leader leghista.

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