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Raid aerei su Kobane: arretrano gli jihadisti dell’Isis

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Da ieri i raid aerei della coalizione internazionale guidata dagli USA stanno colpendo Kobane, la città strategica al confine tra Siria e Turchia assediata da giorni dai combattenti dell’Isis e difesa dai miliziani curdi.

I bombardamenti sono riusciti a far arretrare gli jihadisti, che hanno abbandonato i sobborghi sud-occidentali della città ritirandosi nelle zone più orientali e meridionali, dove hanno preso possesso di diversi edifici.

Secondo quanto riferito da Mustafa Ebdi, giornalista e attivista curdo, le strade di un quartiere a sud-est di Kobane sono piene di corpi di combattenti dello Stato Islamico e ci sono ancora tantissimi civili in città, che vivono in condizioni molto difficili, soprattutto per la mancanza di cibo e di acqua.

L’Onu chiede alla comunità internazionale un intervento immediato e concreto per aiutare i cittadini della città assediata e della Siria intera.

Nonostante gli jihadisti abbiano conquistato un ampio tratto di confine con la Turchia, quest’ultima fa sapere che interverrà solo se e quando verrà istituita una fly-zone in Siria e gli Stati Uniti si impegneranno alla rimozione del presidente Bashar al Assad.

Continuano intanto nel Paese gli attacchi alle comunità cristiane: nel nord-ovest della Siria sono stati infatti rapiti 20 cittadini siriani cristiani, per la maggior parte giovani, e un parroco cattolico.

E è di almeno 12 morti il bilancio degli scontri in Turchia, dove degli uomini armati hanno aperto il fuoco sui dimostranti, che manifestavano in segno di solidarietà alla città di Kobane.

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