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Coranavirus, rallentano lievemente i contagi ma l’allerta resta alta

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L’aumento dei contagiati da coronavirus in Italia è in lento rallentamento, ma il picco non è ancora passato. Ieri 2.339 casi supplementari; 766 i nuovi decessi, 14.681 in tutto in Italia. “Dovremo ancora stare a casa per settimane”, afferma Borrelli parlando del 1 maggio. Il professor Massimo Antonelli, direttore del dipartimento Emergenza e Rianimazione Policlinico Gemelli, in conferenza stampa alla Protezione civile ha dichiarato che il picco ancora non si è esaurito anche se ora c’è una tendenza in calo frutto di quello che è stato nelle ultime tre settimane.

La responsabile tecnico del programma per le emergenze dell’Oms, ha dichiarato che un crescente numero di persone giovani o comunque sotto i 60 anni si sta ammalando gravemente o sta morendo a causa del coronavirus. “In alcuni Paesi – ha detto -stiamo vedendo individui sulla trentina, la quarantina e la cinquantina che vengono ricoverati in terapia intensiva e muoiono”.

Non bisogna abbassare la guardia, l’epidemia di coronavirus miete ancora troppe vittime e il numero dei contagi, per quanto stabilizzato, non accenna a diminuire sensibilmente. E’ questo il messaggio di Protezione civile, virologi, medici e scienziati, che chiedono alla popolazione ancora uno sforzo e il rispetto del lockdown. Per questo motivo in questi giorni, e per la prossima settimana, verranno intensificati i controlli. Aumentano intanto le persone sanzionate.

C’è però una buona notizia, ossia la fine della ‘zona rossa’ istituita il 16 marzo nel Bolognese. La Regione Emilia-Romagna ha deciso lo stop all’isolamento totale, con il divieto di entrata e uscita nel comune di Medicina e nella frazione di Ganzanigo. Resta in vigore la sospensione delle attività economiche, ad esclusione delle filiere alimentari, con i rigidi parametri di sicurezza interni.

E intanto c’è stato il via libera ai test molecolari veloci, ossia ai tamponi rapidi. E, nelle aree di alta trasmissione del Covid-19, via libera anche all’ utilizzo di laboratori mobili con i campioni prelevati dal finestrino aperto dell’automobile del paziente. A stabilirlo è la nuova circolare del ministero della Salute che fa chiarezza anche sulle categorie da sottoporre ai test per il coronavirus: pazienti ospedalizzati, operatori sanitari esposti a maggior rischio, soggetti fragili e persone con infezione respiratoria ricoverati nelle Rsa.

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