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Coronavirus, nuovo bollettino: 10.010 nuovi casi, 55 i morti. Tensione sulla chiusura delle scuole

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I dati del ministero della Salute riportano 10.010 nuovi casi di coronavirus in Italia, a fronte di 150.377 tamponi effettuati (il giorno precedente erano 8.804 con 162.932 tamponi). Nelle ultime 24 ore ci sono stati altri 55 decessi (28 meno di ieri), per un totale di 36.426 dall’inizio dell’emergenza. In terapia intensiva sono ricoverati 638 pazienti. Sale dunque al 6,6% la percentuale di positivi al Covid in Italia per tamponi effettuati. Le Regioni col maggior incremento di positivi sono Lombardia (2.419), Campania (1.261) e Piemonte (821).

Intanto si registrano nuove tensioni tra Governo e Regioni sulla chiusura delle scuole. Il ministro Boccia spiega: “su scuola e lavoro ci sono già protocolli condivisi che stanno funzionando bene ma se il presidente della Regione Campania ha deciso di emanare una sua ordinanza si assume la responsabilità degli effetti”.

A stretto giro arriva la replica di Vincenzo De Luca: “le mezze misure non servono più a niente, prima prendiamo decisioni forti meglio è. Se tardiamo ci avviciniamo al momento in cui saremo costretti a prendere decisioni ancora più gravi ma con l’acqua alla gola”.

E mentre a Napoli le mamme protestano per la decisione di chiudere le scuole primarie e secondarie fino al 30 ottobre. L’Asl Napoli 1 ha sospeso dalla mezzanotte i ricoveri programmati sia medici che chirurgici, con l’eccezione di quelli con carattere di urgenza non differibili e quelli per pazienti oncologici a causa dell’aumento dei contagi da Covd. Anche “l’Istituto Lazzaro Spallanzani accetta solo pazienti Covid” fa sapere l’Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio.

“Se il governo vuole veramente tenere aperta la scuola si mettano in campo tutte le forze, dalla Protezione civile per fare tamponi rapidi, ai mezzi di trasporto dell’Esercito per portare i ragazzi a scuola”: a dirlo è la segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi. “La scuola ha bisogno di aiuto”. “Se è vero che c’è un Cts capace di valutare le criticità e un commissario con poteri speciali, entrino in campo e si assumano la responsabilità di dare indicazioni e soluzioni”, conclude Gissi.

In Lombardia sono in arrivo nuove misure restrittive per il contenimento del coronavirus. “Abbiamo chiesto al Cts un intervento sui trasporti e lo stop alle attività sportive di contatto anche per dilettanti”, ha detto il presidente Fontana. Sulla riduzione della movida non dovrebbe essere prevista la chiusura dei locali alle 21. Sulla scuola Fontana ha chiarito: “Tutti vogliono una didattica a distanza, non assoluta ma parziale, per le superiori”.

In Alto Adige cerimonie ‘small’, chiusura anticipate degli esercizi pubblici e stop agli sport di contatto. Il governatore Arno Kompatscher ha firmato una nuova ordinanza che, sarà in vigore dal 19 al 30 novembre. E’ previsto il divieto di feste che facciano seguito a cerimonie civili e religiose (matrimoni, battesimi, ecc.) con più di 30 persone. Durante le manifestazioni pubbliche, inoltre, sarà vietata la distribuzione di cibi e bevande, e dalle ore 18 nei ristoranti e negli altri esercizi che svolgono attività di ristorazione potranno essere somministrati cibi e bevande solo al tavolo e con posti assegnati. Per quanto riguarda gli orari di chiusura, bar, gelaterie e pasticcerie dovranno abbassare le saracinesche alle ore 23, mentre i ristoranti e, più in generale, gli esercizi di somministrazione dei pasti, non potranno restare aperti oltre le ore 24. Ai cittadini, inoltre, si raccomanda di rinunciare a feste e occasioni di ritrovo con persone non conviventi e ad evitare tutte le forme di assembramento.

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