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Coronavirus, più di 100mila contagi in Italia; bandiere a mezz’asta per le vittime

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L’Italia supera i 100mila contagiati dal coronavirus: 1.648 sono gli attualmente positivi in più nelle ultime 24 ore. L’aumento è quasi dimezzato rispetto a domenica. Sono invece 14.620 le persone guarite. 11.591 le vittime. E per la prima volta calano i malati in tre regioni: Lombardia, Umbria e Friuli Venezia Giulia.
Per dichiarare vinta la guerra al coronavirus serviranno ancora diverse settimane. ​​​​​La serrata totale durerà almeno fino a Pasqua, poi, se il numero dei malati continuerà a calare, il governo valuterà una riapertura graduale. Ma prima di maggio niente passeggiate, né saranno aperti bar e ristoranti. Anche quando potremo di nuovo uscire, non solo per urgenze, bisognerà mantenere la distanza di almeno un metro e indossare la mascherina nei luoghi pubblici.

Oggi alle 12 l’Italia si è fermata per rendere omaggio a tutte le vittime del Coronavirus, in segno di vicinanza ai familiari e di partecipazione nazionale al cordoglio delle comunità più colpite dalla pandemia. L’iniziativa, partita dai sindaci italiani, si è allargata ad altre istituzioni: la bandiera italiana a mezz’asta è stata esposta su tutti gli edifici pubblici. I primi cittadini della Penisola infatti, con indosso la fascia tricolore, saranno davanti ai propri municipi in silenzio e con le bandiere esposte a mezz’asta “in segno di lutto” e in “segno di solidarietà con tutte le per comunità che stanno pagando il prezzo più alto”. Tra i primi a mettere a lutto le bandiere è stato il Quirinale: sul balcone della piazza sono state fatte scendere a mezz’asta dai corazzieri.

A proporre questa cerimonia per primo è stato il presidente del Provincia di Bergamo e sindaco di Calcinate, Gianfranco Gafforelli, che si trova in una delle zone dove si contano più morti. Il presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) Antonio De Caro ha fatto sua la proposta ed ha inviato una lettera a tutti i sindaci per chiedere la condivisione dell’iniziativa. “Tutti abbiamo negli occhi – ha scritto Decaro – le immagini della tragedia che sta colpendo così duramente molte città del Nord e che sta sottoponendo a dura prova tutte le comunità che amministriamo.

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