Covid-19. salgono ancora i contagi in Italia, ma diminuiscono le vittime e i ricoveri in terapia intensiva
2 min readSalgono ancora i nuovi positivi in Italia, sono ora 231.732 i contagiati totali, 593 più di ieri, quando se ne erano registrato 584. Il dato comprende attualmente positivi, vittime e guariti. In Lombardia sono 382 in più (ieri 384) pari al 64,4% dell’aumento odierno in Italia. Ieri l’incremento nazionale era stato di 584. Nelle ultime 24 ore si sono registrate 70 vittime, in calo rispetto alle 117 di ieri. I morti a livello nazionale salgono così a 33.142. Sono invece 489 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Coronavirus, 16 meno di ieri. Per la prima volta scendono sotto quota 500, mai così pochi dal 6 marzo. Mentre salgono a 150.604 i guariti e i dimessi, con un incremento rispetto a ieri di 3.503.Otto regioni – Sicilia, Umbria, Sardegna, Valle d’Aosta, Calabria, Molise, Basilicata e Trentino Alto Adige – non fanno registrare vittime.
Intanto si valuta ancora la data per riaprire definitivamente i confini regionali. In ballo due opzioni. O si riapre il 3 giugno tutti insieme oppure si potrebbe decidere lo slittamento di una settimana. Sembra dunque destinata a tramontare l’ipotesi di una riapertura a macchia di leopardo in base al tasso di contagio territoriale. Il rinvio di una settimana potrebbe essere preso in considerazione se i dati dei prossimi giorni sul contagio non saranno positivi.
Spunta anche l’ipotesi di una “quarantena breve” a cui sottoporsi per spostarsi da una Regione all’altra: quattro o cinque giorni che possano escludere il contagio. La regola rischia però di penalizzare pesantemente il turismo.
Anche l’ipotesi di un passaporto sanitario perde consensi. A schierarsi apertamente contro è il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che è anche presidente della Conferenza delle Regioni: “Sono totalmente contrario ai passaporti sanitari tra Regioni: non si capisce chi dovrebbe farli e in che modo. Bisogna lavorare tutti insieme, siamo un unico Paese e bisogna evitare accuse e controaccuse. Tra oggi e domani, comunque, si dovrà decidere con il governo se si potrà circolare dal 3 in tutta Italia e mi auguro possa accadere”.
Tuttavia il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, Silvio Brusaferro, in audizione alla Camera, ha parlato di un’“Italia a tre velocità”, riferendo sulla diffusione del coronavirus, comunque in decremento in tutte le regioni. “I comportamenti adottati sono la misura più efficace per ridurre la contaminazione” ha sottolineato Brusaferro, aggiungendo: “in autunno il coronavirus si può confondere con altre sintomatologie di tipo respiratorio e la famosa ipotesi della seconda ondata dal punto di vista tecnico scientifico è un dato obiettivo”.