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Credit Suisse, la Gdf indaga su 10mila clienti

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Diecimila rapporti finanziari con la banca svizzera Credit Suisse, per un valore complessivo di quasi 6,7 miliardi di euro sono finiti nel mirino della Guardia di Finanza, che vuole sapere dal Fisco elvetico i nomi e i cognomi che si celano dietro quei contratti bancari.

 

Una richiesta che approfitta della possibilità di avvalersi “dei nuovi canali di cooperazione internazionale tra l’Italia e la Svizzera”, in forza dei quali le Fiamme gialle hanno “richiesto alle Autorità fiscali elvetiche informazioni in ordine ai titolari dei rapporti finanziari esteri emersi nel corso delle indagini di polizia giudiziaria svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Milano nei confronti del Gruppo Credit Suisse”, recita una nota mattutina.

I militari spiegano che si tratta di una iniziativa nata dopo l’inchiesta della Procura di Milano che ha portato al patteggiamento della banca sul reato di riciclaggio, in forza della responsabilità dell’impresa per la legge 231. In quel caso erano state messe nel mirino le polizze assicurative che avrebbero permesso ai clienti italiani di trasferire ingenti somme al riparo delle Alpi: la banca aveva versato un assegno da oltre cento milioni alle Entrate e pagato multe per 8,5 milioni per chiudere il caso.

Le indagini hanno consentito di identificare, fino ad ora, i titolari di 3.297 posizioni, ma la Gdf non si ferma qui: “Le richieste riguardano ora gli effettivi beneficiari italiani, tuttora non compiutamente identificati, di ulteriori 9.953 posizioni finanziarie, per un ammontare complessivo di 6.676.134.954 euro”.

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