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Crisi di Governo, al via oggi il secondo round di consultazioni. “Strada in salita” dopo l’incontro Di Maio-Zingaretti

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Crisi di governo: il Quirinale ha chiesto ai partiti di comunicare le loro indicazioni entro le 19 di oggi , in modo da permettere al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di stabilire il calendario del secondo giro di consultazioni fissato per domani a partire dalle 16, con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. A seguire sarà la volta del presidente della Camera Roberto Fico. Dalle 18:20 i gruppimparlamenri misti delle due Camere. Mercoledì 28 sarà la volta dei partiti.

Un passo avanti per la formazione del nuovo governo Pd-M5S sembra venire dall’incontro che si è tenuto tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti a Palazzo Chigi e durato circa una 20ina di minuti.

Ora i pentastellati sarebbero intenzionati a verificare sulla sua piattaforma Rousseau il “sentimento” degli iscritti, riguardo l’ipotesi di governo con il Pd.

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti invece, ha avvisato tramite il suo staff gli organizzatori della festa dell’Unità di Livorno e Pisa che non potrà essere presente domani, a causa degli impegni istituzionali per la crisi di governo in atto e di non poter prendere parte al dibattito previsto domani 27 agosto durante le manifestazioni.

Matteo Renzi: “Adesso la crisi di governo è nelle mani dei segretari di partito. Io come tutti auspico che prevalgano la saggezza e la responsabilità, da parte di tutti. Dire ‘prima gli italiani’ oggi significa dire: mettiamo a posto i conti e garantiamo un governo”. Lo ha scritto l’ex premier nella sua enews.

Giorgia Meloni di Fdi: “Dobbiamo essere pronti a mobilitarci, non solo con la petizione per chiedere ‘elezioni subito’ e che in poche ore ha raccolto gia’ 50 mila firme. Se necessario scenderemo in piazza: dobbiamo far sentire la nostra voce perche’ un altro governo fatto solo per massacrare gli interessi e i diritti degli italiani non ce lo possiamo permettere”.

Intanto l’Italia ‘in queste ore’ chiederà il rinvio per l’indicazione del candidato per la Commissione europea. Oggi infatti scadeva il termine, non ultimativo, posto dalla nuova presidente Urusula von der Leyen. Anche la Francia non ha indicato il suo candidato commissario.

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