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Crisi di governo, scontro sulle mozioni di sfiducia

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Dopo l’apertura della crisi e il nuovo colpo di scena targato Lega che ha presentato ieri in Senato la mozione di sfiducia al premier Conte, nell’ormai ex maggioranza si accende la battaglia sulle date papabili per l’approdo in Aula della mozione. Il Carroccio spinge sull’acceleratore per una calendarizzazione rapida che porti a nuove elezioni tra settembre e ottobre. Per ottimizzare i tempi, il leader Matteo Salvini ha dato intanto appuntamento alla Camera ai suoi per le 18 di lunedì 12, la stessa giornata in cui, al Senato, è stata convocata alle 16 la Capigruppo che deciderà quando si dovrà votare la mozione. Fissata invece per martedì 13 agosto alle 12 la riunione dei capigruppo della Camera. E ad alzare la tensione, la richiesta del Pd di calendarizzare al Senato la mozione di sfiducia al ministro dell’Interno prima della mozione di sfiducia a Conte.

Ma è già piena campagna elettorale con tanto di scambio di accuse reciproche tra gli ormai ex alleati di governo. Matteo Salvini è tentato di correre da solo, anche se lascia aperto uno spiraglio a eventuali alleanze a destra. Il ministro dell’Interno teme, inoltre, un “inciucio” tra Pd e Movimento Cinque Stelle. Ma dem e pentastellati respingono al mittente le accuse. Piccata la replica del leader del Movimento Luigi Di Maio che afferma: “Caro Salvini stai vaneggiando, inventatene un’altra per giustificare quello che hai fatto, giullare. Questa di Di Maio-Renzi è una fake news di Salvini per nascondere il tradimento del contratto di governo e del paese”. Davide Casaleggio avalla la linea: “Gioca d’azzardo con la vita degli italiani”. Scontro aperto anche sull’Iva con la Lega che chiede di votare presto per non farla aumentare e il Movimento che ribatte: “Ora lo ammettono”.

Intanto anche Giorgia Meloni critica Salvini per la sua intenzione di andare al voto da solo e poi vedere eventuali alleanze. “Noi – dice la leader di Fratelli d’Italia – le alleanze le facciamo prima del voto e non dopo, perché vogliamo essere chiari, siamo la forza più coerente, siamo concreti e affidabili”. Salvini poi, però, corregge il tiro: “Non si è deciso nulla se correremo da soli. Abbiamo un’idea di Italia per i prossimi cinque anni che sottoporremo a chi la condivide con noi”.

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