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Crisi, Eurostat: Italia fanalino di coda nell’occupazione giovanile

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Per l’Italia non è semplice mettersi alla pari delle big dell’Unione Europea. Il nonstro paese, infatti, non riesce a recuperare le perdite della crisi.

Secondo i dati Eurostat rielaborati dal Mise, ciò che stenta è soprattutto l’occupazione giovanile, che dal minimo registrato durante la crisi ha recuperato 0,9 punti (rispetto ai 2,7 in Germania, i 4,2 in Gb e l’1,9 in Spagna). L’Italia è il fanalino di coda nell’occupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni con un tasso del 15,1% contro il 28% della Francia, il 43,8% della Germania, il 48,8% del Regno Unito e il 17,7% della Spagna. Rispetto ai picchi negativi della crisi il recupero è stato di 0,9 punti, contro 1,9 della Spagna, 2,7% della Germani a 4,2 della Gran Bretagna.

Bene invece il clima di fiducia di famiglie e imprese, ma la disoccupazione resta alta. Nel terzo trimestre, infatti, il tasso di disoccupazione è sceso all’11,5%, ma in Germania era al 4,5% e nel Regno Unito al 5,2%. La Spagna segnava ancora un grave 21,6%, tuttavia rispetto ai momenti più bui della crisi Madrid ha recuperato 4,7 punti contro 1,6 punti di Roma. Caso a se quello della Francia: il tasso di disoccupazione è più basso di quello italiano, pari al 10,8% ma si tratta del dato peggiore degli ultimi 18 anni.

Il Mise però è ottimista e precisa che i dati di Eurostat “dimostrano che l’Italia ha ingranato la ripresa. Emergono infatti una serie di segnali positivi di ripresa dell’economia, con particolare riferimento alla fiducia di famiglie e imprese, ai consumi e all’occupazione. La produzione industriale continua a crescere, così come l’utilizzo della capacità produttiva”.

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