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Crisi di governo: secondo giorno di consultazioni

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Quirinale - Roma

Al via oggi la seconda giornata di consultazioni al Quirinale dopo l’apertura della crisi di governo. Il presidente Sergio Mattarella vuole chiudere in fretta, possibilmente entro sabato quando vedrà anche il Pd.

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I Cinquestelle e la Lega Nord insistono per andare alle urne senza passare da un nuovo governo.

Forza Italia è sulla stessa linea. Piace, invece, alla minoranza Pd l’ipotesi di un nuovo esecutivo a guida Dem. Il capo dello Stato al momento sembra non aver intenzione di chiudere la porta a nessuna ipotesi, compreso un nuovo incarico a Matteo Renzi. Cosa che trova il sostegno dei fedelissimi del premier dimissionario, mentre una maggioranza trasversale del Pd guarda al Capo dello Stato per un governo di larghe intese, anche senza Renzi, che arrivi fino al 2018. Ipotesi quest’ultima che troverebbe il favore anche del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.
Oltre al reincarico o a una supplenza istituzionale del presidente del Senato Pietro Grasso, per il presidente della Repubblica resta sul piatto anche la possibilità di inviare alle Camere lo stesso Renzi per una verifica della fiducia in Parlamento.

Mattarella resta quindi fedele alla sua convinzione iniziale: questo governo ha la maggioranza in Parlamento e può continuare a esercitare il suo mandato.

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I 5 Stelle invece vogliono Renzi a Palazzo Chigi ed elezioni subito. Questa è la loro strategia per preparare una seconda vittoria, dopo quella al referendum di domenica scorsa. “La soluzione della crisi è semplice: il premier dimissionario resta in carica per il disbrigo degli affari correnti – dice il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio- Fino alla sentenza della Consulta. Poi si va subito al voto”.

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