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Crisi, spread sotto quota 100

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Il rendimento dei titoli di Stato è in continuo calo come confermano i risultati delle ultime aste condotte dal Tesoro e la distanza con la Germania si riduce. I Btp rendono l’1,3%, lo spread è a quota 98 punti, e non succedeva da Aprile 2010.

Visto che lo Spread misura il premio richiesto per investire in un paese piuttosto che in un altro dunque dati alla mano, per il mercato il rischio Italia è crollato. Pare anzi che per alcuni addetti ai lavori il dato sarebbe perfino troppo basso.

Il calo in questione è probabilmente dovuto all’eccesso di liquidità in circolazione – merito anche delle mosse della Bce – e la scelta degli investitori verso l’Italia sia dettata dal fatto che in un momento di deflazione un rendimento dell’1,3% sia comunque più interessante di molti altri. A rasserenare gli animi contribuisce anche la situazione in Grecia che ha accettato senza riserve di realizzare il programma.

Dal web arriva anche il tweet del premier Matteo Renzi

renzi

A sollevare l’attenzione degli investitori, poi, ci sono i dati macroeconomici arrivati nella notte. A cominciare dal Giappone dove l’inflazione rallenta per il sesto mese consecutivo al 2,4% riflettendo la caduta dei prezzi del petrolio.

In Franca continuano ad aumentare le spese per consumi registrando un progresso dello 0,6% dopo la crescita dell’1,6% di dicembre.
In questo contesto a Milano Piazza Affari è in rialzo dello 0,3%, mentre Londra è invariata e Parigi sale dello 0,1% come Francoforte. L’euro è poco mosso: dopo un tuffo sotto quota 1,12 sul dollaro ieri sera al termine della seduta di Wall Street, la moneta unica risale leggermente la china e viene scambiata a 1,1205 dollari.

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