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Crolla la Borsa di Tokyo. Occhi puntati ora sulle borse europee

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Dopo le cadute di venerdì scorso e il crollo di diverse Borse asiatiche, in particolare delle piazze di Tokyo e Seul, e in attesa dell’attacco militare dell’Iran a Israele, gli occhi sono ora puntati sulle Borse europee.

Profondo rosso alla Borsa di Tokyo che segna la maggiore flessione giornaliera di sempre, sui timori di una imminente recessione Usa, e la rivalutazione dello yen. L’indice di riferimento Nikkei cede il 12,40% a quota 31,458,42, e una perdita di 4.458,42 punti, segnando il peggior calo dal crollo dei mercati del “Black monday” del 19 ottobre 1987. La valuta nipponica si rivaluta al cambio col dollaro, a 142,20, e sull’euro a 154,90. Il listino dei titoli tecnologici, il settore più colpito dal “sell off”, è a picco.

In calo del 4% Singapore e del 3,7% la Borsa di Sidney, mentre prova a tenere Hong Kong (-1,6%) e soprattutto i mercati cinesi di Shanghai e Shenzhen, che cedono meno di un punto percentuale. Sono infatti ancora i timori di recessione soprattutto negli Stati Uniti che pesano sui mercati e che hanno affondato anche nelle ultime sedute le piazze finanziarie globali, uniti ora all’attesa dell’attacco militare dell’Iran a Israele.

Milano l’indice Ftse Mib in apertura perde l’1,78,% a 31.447 punti, con lo spread tra Btp e Bund in rialzo a 154 punti base. Ma basta una manciata di scambi e Piazza Affari accelera al ribasso con l’indice Ftse Mib che arretra di quasi due punti percentuali: ora il listino principale di perde quasi il 4% con le banche che segnano perdite pesanti. Tra le flessioni maggiori Bper e Mps.

In calo anche Francoforte -2,5%, Londra -2,18%, Parigi -2,47% e Madrid -2,88%. A Piazza Affari le vendite colpiscono trasversalmente ogni comparto. Maglia nera per Leonardo che cede il 6,25%, in un listino in rosso tra i cali maggiori si segnalano Prysmian -6,02%, Nexi -5,72% e Banca Mediolanum che lascia sul terreno il 5,63%.

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