Il lungo viaggio di Cuba senza Fidel

Il giorno dopo la morte di Fidel Castro Cuba si risveglia pensando al futuro. Sono finiti gli alibi, il ‘lider maximo’ si è spento all’età di 90 anni e la sua eredità ora dovrà fare i conti con i giorni che verranno e con i dubbi che già emergono sulla tenuta del sistema del partito unico.

Inoltre Raul Castro, 85 anni, ha già annunciato che lascerà nel 2018 e il successore designato, Miguel Diaz-Canel, non ha il consenso di tutti.

Sarà il primo leader che non ha fatto parte del movimento rivoluzionario originario di Castro, che rovesciò il despota Fulgencio Batista. Ci sono analisti che prevedono una lotta di potere interna al regime. Fidel ha lasciato il potere a Raul dieci anni fa. Ma è rimasto sempre e comunque una presenza “ingombrante”. Sulle decisioni importanti, il Comandante contava ancora, anche se dal canto suo, Raul ha dato il via a riforme economiche graduali, che potrebbero venire accelerate senza la presenza di Fidel, rimasto fedele all’ideale marxista-leninista fino all’ultimo giorno.

Sul fronte internazionale, poi, la fase di disgelo tra Cuba e Usa apertasi con Obama rischia di essere minata con l’avvento di Donald Trump che ieri non ha lesinato gli attacchi contro il padre della rivoluzione cubana definito un dittatore.

Il tycoon ha detto che farà “di tutto” da presidente per portare la libertà nell’isola caraibica, ma è proprio quel “tutto” a preoccupare molti. Intanto Cuba per 9 giorni si veste a lutto, bandiere a mezz’asta negli uffici pubblici e militari, mentre dal primo mattino erano infatti evidenti i preparativi per allestire e organizzare l’omaggio in programma lunedì e martedì nella Plaza de la Revolucion da parte degli ‘habaneros’. Le autorità hanno invitato i cubani a recarsi in quei due giorni nella Plaza per firmare un impegno con le idee difese dal ‘lider maximo’.

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