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Da lunedì in rosso 10 Regioni e la Provincia di Trento: cosa si può e non si può fare a seconda dei colori

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Con i contagi da Covid-19 e le varianti che preoccupano sempre più, l’Italia si tinge di rosso con 10 Regioni più la Provincia autonoma di Trento, mentre tutte le altre saranno arancione tranne la Sardegna che resta bianca. In bilico la Basilicata. La stretta disposta ieri dal governo entrerà in vigore da lunedì, ma alcune regioni, come il Piemonte, hanno deciso di anticipare misure mirate in qualche zona e ovunque saranno intensificati i controlli per evitare assembramenti nel fine settimana, anche se il ministro Lamorgese chiede anche “senso civico”. La stretta durerà almeno fino a Pasqua, quando tutta la penisola sarà zona rossa, come a Natale.

Ricapitoliamo dunque nel dettaglio cosa si può e non si può fare nelle diverse fasce di colore:

Nelle Regioni rosse:

– Uscire dalla propria abitazione si può solo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. Per gli spostamenti è necessaria l’autocertificazione.

– Vietate le visite a parenti e amici: non si possono raggiungere abitazioni private, nemmeno una volta al giorno, escluso se si tratti di persone non autosufficienti che hanno bisogno di aiuto o assistenza.

– Allentamenti dal 3 al 5 aprile: a Pasqua sarà possibile spostarsi all’interno della propria regione verso una sola abitazione privata, una volta al giorno e in massimo due persone.

– Si può sempre fare rientro presso la propria residenza o domicilio.

– Si può fare rientro nelle seconde case di proprietà o in affitto lungo da prima del 15 gennaio. Alcune regioni (come la Lombardia) lo hanno però vietato.

– Chiusi bar e ristoranti sono chiusi: ma è possibile l’asporto e la consegna a domicilio. Saracinesche giù anche per parrucchieri, barbieri e centri estetici e i negozi, ad eccezione di ipermercati, supermercati, discount, edicole, tabaccai, librerie, farmacie e parafarmacie, negozi di computer, elettronica, elettrodomestici, ferramenta, pompe di benzina, negozi di biancheria e di giocattoli, vivai.

– Chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado, anche quelle dell’infanzia. Le lezioni sono in Dad, tranne per i ragazzi con disabilità.

– E’ possibile fare attività motoria, quindi una passeggiata, in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo della mascherina. Mentre l’attività sportiva è consentita all’interno del proprio comune, ma sempre da soli e all’aperto mantenendo una distanza di due metri dalle altre persone.

Nelle Regioni arancioni:

-Ci si può spostare liberamente all’interno del proprio comune (ma non durante il coprifuoco dalle 22 alle 5 di mattina). Ci si può recare fuori dal proprio comune – con autocertificazione – per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute.

– Sì agli spostamenti nel proprio comune, verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, dalle 5 e le 22 (in massimo due persone).

– Si può fare rientro nelle seconde case di proprietà o in affitto, dentro e fuori la Regione.

– Per bar e ristoranti, valgono le stesse regole della zona rossa. Vale a dire, sono chiusi ma con possibilità di asporto e consegna a domicilio. Aperti, invece, i negozi.

– Le scuole elementari e medie sono in presenza, mentre le superiori al 50% fino a un massimo del 75%.

– E’ possibile svolgere attività sportiva o motoria all’aperto, all’interno del proprio comune, anche in parchi e giardini.

Nell’unica Regione bianca, la Sardegna:

– Gli spostamenti sono liberi.

– Il coprifuoco è alle 23.30.

– Restano gli obblighi di indossare la mascherina sia all’aperto che al chiuso e del distanziamento di un metro.

– Aperti tutti i negozi. Bar e ristoranti restano aperti a pranzo e a cena.

– Chiuse discoteche, locali da ballo, fiere e feste.

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