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Dopo la Dichiarazione di Roma: la Ue parte con i ricollocamenti dei migranti. Reggono gli accordi con la Turchia

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Bruxelles – Si è svolto il primo Consiglio europeo dei ministri per gli Affari interni sotto la Presidenza maltese. Dopo la Dichiarazione di Roma, il Commissario Avramopoulos ha voluto garantire che dalle parole, l’Europa passi ai fatti. Al centro della riunione la questione migranti. Da subito partiranno, senza scuse per nessuno, la ricollocazione di 3000 unità al mese dalla Grecia e 1500 dall’Italia verso tutti gli Stati membri. Avramopoulos ha anche rassicurato sulla tenuta dell’accordo tra Turchia e Unione europea nonostante le ultime polemiche sui media con Erdogan. “Chi invece non ha bisogno di protezione deve saper che non deve venire in Europa” ha concluso il Commissario europeo.

Berlino – Si sono svolte le elezioni nella regione del Saar in Germania, al confine centrale con la Francia e con quasi un milione di abitanti. Un test elettorale importante per le prossime competizioni nazionali a settembre. Nonostante i pronostici davano in vantaggio il partito socialista guidato dall’ex presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, la Cdu di Angela Merkel ha vinto: 40,7% contro il 29,6%. “La sconfitta regionale non può essere trasferita a livello federale, sarebbe un errore” ha commentato Schulz. Esperti prevedono per la Germania un quarto governo di Grande Coalizione tra Cdu e Socialisti, ancora una volta a guida Merkel.

Sofia – Si è votato in Bulgaria. Il partito conservatore Gerb dell’ex premier Borisov ha vinto con il 32% dei consensi, battendo i socialisti che si sono fermati al 27%. Entrano in Parlamento anche la minoranza turca del Dps con quasi il 9% e il movimento Volontà dell’imprenditore Vesselin Mareshki con il 4%. La linea politica maggiormente europeista ha vinto. Il prossimo governo di Sofia sarà di coalizione non avendo i conservatori la maggioranza assoluta. Kornelia Ninova, leader del partito socialista, ha però escluso una grande coalizione con la destra.

Bruxelles – L’Unione europea e gli Usa hanno condannato gli arresti di centinaia di cittadini che a Mosca, domenica scorsa, manifestavano contro la corruzione. Tra questi anche il blogger anti-Putin, Alexei Navalny. Il Cremlino ha bollato le manifestazioni come provocatorie e non autorizzate. “Chiediamo alla Russia di rispettare le libertà fondamentali di  espressione pacifica e rilasci senza indugi chi è stato imprigionato” si legge in una nota della portavoce di Federica Mogherini, Alto rappresentante europeo per gli Affari esteri.

Gr Europa                     

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