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Draghi riceve a New York il premio “Statista dell’anno”: “Basta esitazioni contro le autocrazie”

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Mario Draghi è lo statista dell’anno. Il presidente del Consiglio ha ricevuto il premio a New York, al dinner annuale della fondazione americana Appeal of Conscience. Incentrando il suo discorso di accettazione del  “World Statesman Award” sulla politica estera, il premier ha sottolineato che l’invasione dell’Ucraina  da parte della  Russia  rischia di far nascere una nuova era di polarizzazione. E ha ricordato che  l’eroismo di  Kiev è un promemoria per l’Occidente. Quindi ha spronato gli alleati a difendere i valori fondanti delle società occidentali, dalla democrazia al rispetto dei diritti umani.

“Le autocrazie – ha detto Draghi – prosperano con le nostre esitazioni. Dobbiamo evitare ambiguità, non rimpiangere quando è troppo tardi. Mosca ha provato a dividere gli alleati , ma Europa e Stati Uniti sono rimasti fermi e uniti nel sostegno a Kiev e devono continuare a battersi finché un accordo di pace sarà possibile, finché la Russia torni allo spirito e ai principi sottoscritti all’Onu nel ‘45″. “Il mondo oggi – ha chiosato il premier ostentando ottimismo – ha bisogno di coraggio, chiarezza, speranza e amore”.

A consegnare il premio allo “statista dell’anno” è stato l’ex segretario di Stato Henry Kissinger, presente nonostante i suoi 99 anni. Da lui Draghi ha incassato la “laudatio” “per la sua capacità di analisi e il suo coraggio”. Lodi anche dal presidente Usa Joe Biden: “Mi congratulo con il mio amico per il suo lavoro nel far progredire i diritti umani nel pianeta. Draghi è stato una voce potente nel promuovere la tolleranza e la giustizia e lo ringrazio per la sua leadership” le parole del leader della Casa Bianca.

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