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E-commerce, un mercato in lenta espansione

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L’e-commerce è un mercato proficuo ancora poco noto tra le aziende italiane, ma in lenta e graduale espansione, grazie ai vantaggi e all’aumento vertiginoso delle vendite che comporta. Per il 2019 è prevista la soglia dei 31,5 miliardi di euro per l’e-commerce in Italia, sebbene le competenze digitali siano ancora scarse e le difficoltà siano parecchie.

Il Consorzio Netcomm del Politecnico di Milano ha analizzato l’andamento di crescita dell’e-commerce in Italia, riscontrando un +15% delle vendite online rispetto al 2018, a partire dal settore dell’informatica e  dell’elettronica, seguiti da abbigliamento, arredamento, alimentari e turismo. Tra le aziende che si occupano di prodotti alimentari online, si distinguono in particolar modo quelle interessate alla vendita di cibo USA, come AmericanfoodShop, che da anni investe in questo settore, fornendo ai compratori prodotti di ottima qualità e a prezzi competitivi, tutti targati USA.

Le imprese italiane, però, hanno ancora una strada lunga da percorrere, sia a causa degli scarsi numeri di acquirenti in Italia (44%), rispetto alle altre nazioni europee, come il Regno Unito (86%), sia per la percentuale bassissima di aziende che scommettono su questo settore del commercio, solo 10% sul territorio italiano. I motivi principali di questa decisione sono la scarsa competenza in ambito tecnologico e un’inadeguata organizzazione della piattaforma di e-commerce, spingendo gli italiani a comprare su siti esteri.

Pertanto, il commercio elettronico è un settore in crescita sul nostro territorio, ma ancora in modo lento e non semplice. La diffusione dell’e-commerce nel mondo non è destinata a fermarsi e l’Italia deve adeguarsi al nuovo mercato globale, senza rischiare di rimanere indietro, a vantaggio delle altre nazioni. La Cina è al vertice della classifica, con un volume di affari nel 2018 pari a 633,9 miliardi e la stima di un ulteriore aumento per i prossimi anni.

Alla conferenza, si è parlato di una vera e propria emergenza digitale italiana, sottovalutata da molti, ma elemento importante da tenere in considerazione per migliorare l’economia della nazione e non rischiare un tracollo finanziario. Il Digital economy and society index ci ha posizionati 25esimi in Europa, nonostante l’uso paradossale e quasi abnorme degli smartphone e dei social network sul nostro territorio.

La via seguita dagli altri paesi è, invece, quella di rendere gli acquisti sempre più personalizzati in base alle esigenze espresse dal cliente, incentivando la produttività dei marketplace. Lo smartphone entra in gioco in questo settore, diventando lo strumento principale per effettuare acquisti online, comodamente e in maniera rapida, pagando con un semplice click. L’obiettivo per l’Italia deve essere quello di puntare sul digital marketing, incrementando le competenze tecnologiche e auspicando di conseguenza un risveglio economico per molte aziende nostrane.

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