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Effetto coronavirus su chiese e musei: a Roma chiude San Luigi dei Francesi. A Parigi porte chiuse al Louvre

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Il contagio da Covid-19 si espande ovunque nel mondo facendo salire il totale delle vittime quasi a tremila. E i suoi effetti si abbattono inevitabilmente su chiese e grandi musei.

A Roma, la Chiesa di San Luigi dei Francesi, celebre in tutto il mondo per i Caravaggio su San Matteo, chiude i battenti dopo un caso positivo di coronavirus che la riguarda direttamente. Pare che un sacerdote della diocesi di Parigi che era stato in visita nella Capitale sia risultato positivo al tampone per accertare l’infezione. L’uomo si trova ora ricoverato in Francia, a Parigi, e San Luigi ha avvisato sui suoi canali che tutte le attività sono sospese. «Fermée», si legge sul sito. “Per misure precauzionali e fino a nuovo ordine”. Un avviso che rimanda a una decisione dell’ambasciata di Francia a Roma. Nella stessa comunicazione, inoltre, vengono avvisati i fedeli che Sant’Ivo dei Bretoni, sempre a Roma, ha chiuso le porte.

Parigi sbarra invece le porte del Louvre. “Una riunione sanitaria con il personale”, ha ritardato e poi definitivamente impedito l’apertura del museo che oggi resterà chiuso. Stamattina è rimasto inaccessibile ai visitatori: centinaia di turisti hanno atteso per ore in fila davanti all’ingresso, all’altezza della Piramide di Vetro, senza sapere cosa fare. Prima dell’annuncio della chiusura domenicale, la direzione del più grande museo del mondo aveva spiegato che il ritardo dipendeva da un incontro chiesto dai sindacati. I dipendenti del Louvre pretendono urgenti misure di prevenzione contro la diffusione del coronavirus all’interno del museo, alla luce di quanto deciso ieri dal governo. L’esecutivo ha infatti annunciato il divieto di qualsiasi raduno al chiuso di più di 5mila persone, a causa dell’alto rischio di propagazione del virus in queste situazioni di affollamento. Una situazione che è quotidiana nel Louvre, frequentato ogni giorno da oltre 40mila persone. E così i sindacati hanno bloccato l’apertura stamattina, in attesa di rassicurazioni o forse di una chiusura ufficiale. In altri paesi, come l’Italia, ci sono già state chiusure preventive di musei. Per adesso il direttore del Louvre, Jean-Luc Martinez, alla guida dal 2013, non ha ancora annunciato cosa farà per rispondere alle richieste dei lavoratori.

Resterà invece chiusa almeno fino all’8 marzo, a causa del coronavirus, la Scala di Milano. “Tutti gli spettacoli e le manifestazioni aperti al pubblico previsti al Teatro alla Scala fino all’8 marzo – si legge sul sito – sono annullati”. Questo significa che sono cancellati il concerto del coro e dell’orchestra della Scala diretti da Zubin Mehta il 7 marzo e la prima della Salomè di Richard Strauss diretta da Riccardo Chailly e con la regia di Damiano Michieletto, una delle produzioni più attese dell’anno.

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