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Erdogan, alta tensione anche con Roma dopo lʼindagine sul figlio: “Si occupi della mafia e non della Turchia”

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Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in un’intervista a Rai News 24 ha dichiarato “La vicenda dell’indagine su mio figlio a Bologna potrebbe mettere in difficoltà le nostre relazioni con l’Italia, che dovrebbe occuparsi piuttosto della mafia”.

Il premier turco ha poi criticato Federica Mogherini, mininistro degli Esteri Ue: “Non avrebbe dovuto parlare da fuori. Mogherini prima di tutto saresti dovuta venire in Turchia!”. Rivolgendosi ancora all’Alto commissario europeo dell’Unione per gli affari esteri, Erdogan ha continuato: “Se viene bombardato il Parlamento italiano che succede? La Mogherini, che è italiana, come reagisce? Direbbe che hanno fatto bene a bombardarlo? Di essere preoccupato dai processi che seguirebbero?”. L’indagine su mio figlio, ha ribadito, “potrebbe mettere in difficoltà nel nostre relazioni con l’Italia”. E ancora: “L’Occidente è dalla parte della democrazia o del golpe. Io penso, da alcune dichiarazioni, che sia dalla parte del golpe. Quando a Parigi muoiono 5-6 persone, Mogherini corre subito in Francia. In Turchia è in corso un golpe contro la democrazia e non è venuto nessuno in visita”.

Erdogan ha inoltre precisato che, se l’Unione europea non concederà la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi, Ankara non rispetterà più l’accordo di marzo sui migranti. Una conferma di quanto già anticipato dal ministro degli Esteri, Mevlut Cavusgolu.

Ancora sul caso del figlio, Bilal, Erdogan ha spiegato: “Dovrebbe tornare a Bologna per terminare il dottorato. In quella città mi chiamano dittatore e fanno cortei per il Pkk. Perché non intervengono? E’ questo lo stato di diritto? Mio figlio è un uomo brillante che viene accusato di riciclaggio di denaro. Si occupino della mafia”.

Il presidente ha sottolineato che “in Turchia c’è una forte richiesta da parte del popolo sulla pena di morte e se il Parlamento voterà nessuno potrà dire nulla. La pena di morte esiste negli Stati Uniti, in Cina, Bahrein, Indonesia, Bielorussia, Emirati Arabi Uniti, Kuwait. Solo i Paesi dell’Unione europea l’hanno abolita”.

E poi nuove accuse a Gulen: “Non è chiaro quanto ramificata sia la struttura di Gulen – ha proseguito, riferendosi al predicatore e politologo islamico turco accusato dal presidente di essere l’artefice del golpe -. Potrei dire che assomiglia alla Loggia P2 italiana. E’ un’entità criminale che si autodefinisce religiosa. Spiegherò al presidente del Consiglio d’Europa, che sarà questa settimana in Turchia, che è peggio della mafia”.

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