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Esplosione a Liverpool: l’attentatore è un giordano che si faceva chiamare Enzo Almeni

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Da terrorista a sbandato solitario. E’ un giordano convertito all’anglicanesimo, che si faceva chiamare Enzo Almeni, l’attentatore di Liverpool che, secondo gli ultimi aggiornamenti, non avrebbe legami con il terrorismo internazionale. Rilasciati anche i 4 presunti fiancheggiatori.

All’anagrafe Emad Jamil Al Swealmeen, l’attentatore morto nell’esplosione di un ordigno fai da te, all’interno di un taxi, davanti l’ospedale di Liverpool domenica 14 novembre, era un profugo fuggito dal Medio Oriente e che qualche anno fa si era convertito al cristianesimo proprio nella cattedrale della città.

L’uomo aveva anche cambiato nome e cognome per apparire più occidentale. Aveva scelto Enzo, in onore di Enzo Ferrari e aveva fatto richiesta di asilo nel Regno Unito. La sua richiesta fu però respinta nel 2014, anno in cui fu fermato, per aver girato con un coltello in strada.

Soffriva di problemi mentali ed era stato aiutato e sostenuto per nove mesi da un’anziana coppia, Malcolm ed Elizabeth Hitchcott, volontari nella comunità cristiana. All’indomani dell’esplosione, i due sono apparsi sconvolti e increduli: “gli volevamo bene, un giovane così adorabile. Ha vissuto qui per otto mesi, vivevamo fianco a fianco. Non c’è mai stato qualcosa che ci abbia fatto pensare male”, ha raccontato la coppia.

Le autorità britanniche, che nel frattempo hanno elevato il livello di allerta a “molto probabile”, ancora non si sbilanciano sulle motivazioni del gesto. Negli ultimi mesi, l’intelligence e l’antiterrorismo avevano comunque avvertito che le restrizioni di movimento causate dalla pandemia hanno aumentato il rischio di radicalizzazioni on-line. Al momento non si esclude alcuno scenario, compreso quello di un attentato di ispirazione islamista.

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