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Europa League, Milan reazione da sogno. Crolla la Lazio a Francoforte

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Alti e bassi in Europa League, dopo il triplice successo Champions con Juventus, Roma ed Inter, l’Europa del giovedì parte molto bene con la vittoria del Milan per poi concludersi con il crollo totale della Lazio in terra tedesca e soprattutto in uno stadio stracolmo in ogni ordine di posti, degno di una grandissima finale a livello internazionale. Ne avrà da riflettere il Milan guardando il proprio stadio “semivuoto”, i ventiduemila presenti a San Siro vivono una medaglia a due facce, quella del primo tempo con il vantaggio greco ad opera di Guerrero al minuto 14 (complice l’incertezza di Zapata) e quella della ripresa dove Gattuso interpreta al meglio la situazione di gara, mandando in campo Cutrone e Calhanoglu, artefici di una meravigliosa rimonta targata 2 volte Cutrone ed una Higuain. Milan a punteggio pieno dopo la vittoria di Dudelange, quest’ultimo sconfitto dal Betis, prossimo avversario dei rossoneri. Classifica: Milan 6; Betis 4; Olympiakos 1; Dudelange 0. Il Milan ora è atteso dal Chievo domenica a San Siro, chissà che Gattuso non decida di proseguire sulla strada intrapresa questa sera, ovvero con un 4-4-2 che ha sicuramente bocciato Bakayoko e che lascia qualche riserva per quanto riguarda Castilllejo ma che consacra la coppia d’oro Higuain-Cutrone, tanto osannata dalla maggior parte del popolo rossonero.

GATTUSO- «Sono soddisfatto del risultato, ma possiamo interpretare meglio, a centrocampo abbiamo sbagliato tanto palleggio, dobbiamo migliorare questo se vogliamo giocare così. Calhanoglu? Ha bisogno di prendere fiducia, di essere più tranquillo, è un ragazzo che ci tiene molto, a volte pensa troppo. E’ il suo problema, bisogna cercare il miglior Calhanoglu. Bakayoko in questo momento fa un po’ di fatica ma abbiamo bisogno di tutti. Mercoledì abbiamo provato il 4-4-2, non sono soddisfatto al massimo a livello di non possesso. Abbiamo giocato sotto ritmo il primo tempo anche se abbiamo creato tanto. L’attacco porta non era mai convincente, Jack si trovava troppo largo, Castillejo tante volte fuori e anche Higuain. Il problema più grande è stato questo. Bisogna scivolare meglio, le linee di Biglia e Bakayoko tante volte erano larghe, in questo modo si spende tanto, la difesa scappa all’indietro, la linea non è perfetta. Cutrone ha giocato ad Empoli con problemi alla caviglia, non è al 100%, prende antiinfiammatori, per come si sta comportando è stato molto apprezzato nello spogliatoio, sono cose che fanno bene al gruppo. Higuain non era al massimo, ha fatto un grandissimo gol, sapevamo che avrebbe dovuto giocare insieme ad un altro. Abbiamo provato prima con Castillejo poi con Cutrone». 

CRISI NERA LAZIO- A “rovinare” la festa italiana ci pensa suo malgrado la Lazio che a Francoforte subisce stadio e risultato, un 4-1 decisamente pesante, figlio di un periodo altamente negativo che non riesce a trovare un punto di svolta. Per Simone Inzaghi le buone notizie arrivano solo da Apollon-Marsiglia, un pari che rende la situazione meno preoccupante, in virtù di una classifica  ancora aperta, forte dei tre punti conquistati nel turno precedente. A Francoforte, con l’Eintracht la squadra appare ampiamente deconcentrata, come se la sconfitta subita nel derby non fosse ancora del tutto smaltita. I tedeschi sospinti da un pubblico meraviglioso, impostano fin da subito la gara con una supremazia tecnica che tuttavia Inzaghi fatica a riconoscere nel post gara, come al solito senza voce ma pronto a recriminare nei confronti della sorte e degli “episodi”, su tutto le due due espulsioni di Basta e Correa, determinanti ai fini del risultato, secondo il tecnico. Ad ogni modo la difesa biancoceleste a tratti appare imbarazzante, il centrocampo, lento e confuso, e l’attacco, sterile e prevedibile. Discorso diverso invece per i padroni di casa, pronti a candidarsi al primato nel gruppo H.

INZAGHI- «C’è rammarico perché secondo me potevamo fare meglio. Senza questi episodi probabilmente non avremmo perso. Anche in 10 abbiamo avuto l’occasione con Correa per pareggiare, poi l’arbitro ha chiuso la partita facendoci rimanere in 9. Quel fallo credo fosse da giallo. Non cerchiamo alibi, ma dispiace perché i primi 25 minuti avevamo fatto una buona gara».

 

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